martedì 24 novembre 2015

The Final Countdown

Bentornati a Radio Poggiolo,
visto che nessuno si fa vivo io vado avanti con un'altra storiella.

Io e i ragazzi di Poggiolo non abbiamo esplorato solo le discoteche della Versilia ma ci siamo inoltrati anche nella terra dei Liguri. 
Il nostro obiettivo era la famosa Alhambra di Sarzana, per arrivarci usavamo il treno, mezzo più sicuro ed economico per quel periodo. 
C'era solo un piccolo problema: la discoteca era diventata un centro di ritrovo per varie Tribù: Carrara, La Spezia e Massa. 
Nessuna delle tre frazioni era compatibile fra loro e il clima si faceva subito caldo non appena si arrivava alla stazione. Era facile cadere in qualche rissa ancor prima di arrivare alla porta d'ingresso. Ma infondo questo pericolo rendeva tutto più stimolante. 
L' Alhambra era una grande discoteca divisa in due piani, al piano superiore una grande sala rettangolare con due navate laterali che formavano due soppalchi percorribili dove potevi trovare comodi divanetti per intrattenerti con qualche amico. Il DJ si trovava in alto con vista sulla pista. Questa zona era la più tranquilla, i brani erano tutti commerciali ma nuovi. Mentre nella parte inferiore c'era il famoso Checco DJ ... un signore un po' attempato ma in gamba ... per veri intenditori. Certo, ogni tanto s'ingarbugliava con i "passaggi" e andava leggermente fuori "battuta" ma aveva una bella voce ed era soprattutto coinvolgente. In questa zona però si trovava un pubblico un po' particolare, diciamo che il più sano si faceva le "canne" ... quindi, almeno per il momento ci limitavamo a piccole visite.
La domenica che ricordo più volentieri fu quando riuscì, con tanta fatica, a conoscere una ragazzina di Spezia (La Spezia), ricordo il suo esile corpo, i suoi occhi neri in un viso ovale ricoperto da capelli neri tagliati a caschetto. Un'altra cosa ricordo: aveva le ballerine nere con due scaldamuscoli alle caviglie di colore bianco ... La mia storia terminò dopo qualche giorno quando provai a chiamarla al telefono; rispose sua madre "incazzata nera" che mi convinse gentilmente a non farmi più sentire! 
Naturalmente c'è una canzone che mi ricorda quel periodo, una canzone che già dalle prime note scatenava il "putiferio" e tutti si precipitavano nella pista cantando e urlando come pazzi! 
Il brano era "the final countdown" loro erano i mitici EUROPE.
Nella foto: io, Gianni e Mauro e la cover del DIsco.










TITOLO: The Final Countdown
GRUPPO: the EUROPE
ANNO: 1985
AUTORE: Joey Tempest
CASA DISCOGRAFICA: Epic 
NOTE:Il singolo raggiunse la prima posizione in ben 25 paesi del mondo, aggiudicandosi il disco d'oro nei UK . Il disco ha venduto oltre 12 milioni di copie.

La canzone fu scritta da Joey Tempest già nel 1982 usando una semplice sintonizzatore preso in prestito da un amico.

Adesso vi presento la Band:
Joey Tempest - voce
John Norum - chitarra
John Levén - basso
Mic Michaeli - tastiera
Ian Haugland - batteria
Buon ascolto amici

domenica 22 novembre 2015

Cigarettes and coffee

Bene, adesso è il momento di raccontarvi un'altra storiella:
Estate 1984, la mia casa era una sala giochi di Marina di Massa, si chiamava "Bowling". 

Era una vera arte quella di passare il pomeriggio in una sala giochi con sole 1000 lire in tasca, l'equivalente di 5 gettoni e la durata di ogni partita in media durava 1 o 2 minuti al massimo. 
Vi chiederete allora come fosse possibile arrivare a sera senza annoiarsi. Vi svelo il trucco.
1. imparare a godere delle partite degli altri (raro)
2. scroccare a più non posso!
3. avvicinare qualche ragazza carina e sperare nella sua carità.
4. avvicinarsi al Biliardino e sperare che qualcuno ti inviti a giocare
Il gioco che preferivo? Dragon's Lair ma purtroppo era una news, cioè 500 lire a partita... un disastro.
Per fortuna che qualcuno metteva sempre un gettone nel Juke box, almeno ascoltavo della musica gratis.
Quante cose sono accadute in quella sala giochi, ma una non la dimenticherò mai...infatti sono qua a raccontarvela.
Tra tutte le famose ragazzine prese di mira per "lo scrocco" una in particolare mi colpi, ricordo perfettamente il nome ma non lo scrivo appositamente. Aveva i capelli castano chiaro e due occhi verdi smeraldo. Fu intesa a prima vista, ero praticamente andato... Mi chiese di accompagnarla a casa. Avevo il mio mitico PK ma dissi che ero a piedi, per il semplice motivo che volevo passeggiare e chiacchierare più possibile. Accettò ugualmente e ci incamminando verso monti.
Bella passeggiata e soprattutto bella chiacchierata, una persona speciale, veramente speciale. 
Al momento del ritorno mi resi conto di quanti km avessimo percorso ed io dovetti rifarmeli tutti a PIEDI !!! Incredibile,
Tutto poi fini per colpa mia, come al solito non avevo capito i problemi di questa ragazza, interpretai un appuntamento mancato come un segno di rottura .. e invece, invece,.. la paura di perdere le persone mi ha spesso portato all'errore, all'errore di valutazione e questo non ha solo fatto soffrire me, ma anche l'altra persona. Pazienza.
Vi sto annoiando vero? Allora chiudo parlando del prossimo brano, il brano che da li in poi accompagnò la mia estate.. il brano del rammarico, il brano che meglio rappresentava quel presunto rifiuto da parte della ragazzina ... 
Il Brano era "Cigarettes and coffee" di Scialpi 
Nelle immagini: io davanti alla sala giochi; la cover del disco e l'immagine del video gioco Dragon's Lair. 
Ciao ragazzi.. a presto da Radio Poggiolo!








CANTANTE: Scialpi (Giovanni Scialpi)
TITOLO: Cigarettes and coffee
ANNO: 1984
CASA DISCOGRAFICA : RCA

Note: questa canzone partecipò a Sanremo nel 1984, scritta da Giovanni Scialpi a soli 14 anni.
Questo pezzo arrivò secondo al Festivalbar 1984



venerdì 20 novembre 2015

Autogrill

Buonasera da Radio Poggiolo
Questa sera mi sta invadendo la tristezza e la malinconia. Allora voglio ritornare indietro di qualche anno e ricordare un'estate del 1987. Tutti i giorni andavamo al mare, esattamente al "circolo della vela di Poveromo", con i miei amici: Marco, Luca, Alessandro, Luca B. Maurizio ecc., passavo interi pomeriggi a giocare a briscola, pallavolo, racchettoni. 
Qualcuno più fortunato faceva un po' di pausa con qualche bella ragazza. Pensate che in quel periodo il bagno era frequentato da una ragazzina, oggi famosa, di nome Giovanna Mezzogiorno. 
Era una ragazzina tanto bella quanto minuta, ed aveva sempre un atteggiamento da donna ma noi vecchi lupi di mare ne stavamo alla larga, troppo piccola per noi. 
Adesso qualcuno potrebbe domandarsi:- bene, che c'è di cosi speciale in questo? Per ora niente, L'estate scorreva normalmente fino a quando non decidemmo di fare un'escursione a "Punta Bianca" . Io avevo una Fiat 127 bianca e Maurizio una Renault 4 rossa. Le due auto bastarono per far salire tutti. In auto con me salì un ragazzo nuovo, un turista di Milano, un certo Jibo. Un ragazzo benestante che ripudiava il suo ricco mondo per abbracciare la povera fede "comunista" .... infatti dopo qualche km propose una musicassetta .. insistette parecchio appoggiato anche degli altri passeggeri, benchè io non fossi molto d'accordo la spuntò... Ecco fu in quel momento che conobbi FRANCESCO GUCCINI. Una rivelazione... un'emozione indelebile nella mia memoria. 
L'album in questione si chiamava semplicemente GUCCINI e conteneva delle canzoni straordinarie.
Io ve ne farò ascoltare una, una canzone particolare che voglio dedicare a tutte quelle ragazze che passano le loro giornate dietro ad un bancone di un BAR e magari sono costrette a far buon viso a cattiva sorte a tutti quegli uomini che la mattina non si guardano allo specchio prima di uscire... questa è una canzone d'amore, di quegli amori che potrebbero essere e non saranno mai, di quelle storie che la nostra mente costruisce in pochi minuti e con la stessa velocità le demolisce.
Lui stesso spiega in un concerto di quanto sia facile innamorarsi semplicemente di uno sguardo di una donna incrociata per caso, ma poi succede qualcosa e tutto svanisce, la realtà prende il sopravvento e tu paghi il conto e te ne vai. Mi sto dilungando troppo vero? 
Ok .. il titolo è AUTOGRILL ...(nella foto i miei amici del mare:Luca B. Luca A. e Marco V. e la simpatica Belga Sigrid.; il quadro della Barista di Manet e la cover dell'album). 

Buon ascolto!

Note: ho letto una recezione dove dice che questa canzone parla di "un amore sfiorato" in un contesto "alieno" .."irreale" un susseguirsi di eventi .... SONO D'ACCORDO!
Non ho trovato un video originale, quindi vi suggerisco di chiudere gli occhi ed ascoltare bene le parole, cercate di vivere questa canzone che un sogno, immaginate per quattro minuti di entrare "in una scena di un film vecchio della FOX" ...
Come ho detto nel mio racconto, dedico questa canzone a tutte le Bariste che hanno voglia di sognare.

 Autore Édouard Manet
Data 1881-1882
Tecnica olio su tela
Dimensioni 96×130 cm
Ubicazione Courtauld Gallery, Londra











TITOLO: Autogrill
CANTANTE: Francesco Guccini
CASA DISCOGRAFICA: EMI Italiana
ANNO: 1983
ALBUM: Guccini







Chi fermerà la musica

Buongiorno amici di Radio Poggiolo.
Scusate l'attesa, ma capita che delle notti non dorma e allora la mia creatività e la mia memoria tendono ad impigrirsi.
Oggi vi voglio parlare della prima discoteca di Poggiolo.
Dovete sapere che sono praticamente cresciuto con le mie due cugine: Barbara e Sonia ... i nostri genitori erano molto legati quindi anche noi lo siamo sempre stati e lo siamo tutt'oggi. 
Abbiamo fatto l'elementari assieme, le medie assieme e con Sonia persino le superiori. Io e Sonia ci siamo diplomati all'Istituto d'Arte, mentre quella che aveva (ha) il vero talento artistico, si è diplomata a Ragioneria ... stana la vita vero? 
Ritorniamo al tema: quando le due sorelle avevano un po' di tempo, cioè quando non erano a fare i compiti (chissà perché li davano solo a loro e a me mai?) ci riunivamo attorno al tavolo di cucina e ci divertivamo ad organizzare feste e giochi collettivi.
Non avendo nessuna esperienza in merito ci appoggiavamo alla bibbia del sapere... i favolosi e inimitabili "QUINDICI" (vedi foto).
Lì trovavamo tutto ... punto per punto. 
Mio zio aveva una casa grande, verso la strada si trovava una stanza jolly: delle volte era un ufficio, delle volte uno stiratoio o una cantina ... bene! Era il posto giusto per far nascere la new disco di Poggiolo! Un giradischi a valigetta (vedi foto), qualche poster, una lampadina colorata a tempera, un divanetto riciclato da mio zio dopo la ristrutturazione del "PIRATA" e soprattutto qualche disco 45 giri. 
Andavamo forte io e le mie "sorelline" .. un successone, tutto Poggiolo veniva a ballare.
Naturalmente la cosa ci faceva sognare amori incredibili e storie fantastiche, ma eravamo troppo piccoli e la nonna Maria era sempre pronta con il manico di scopa! 
Bene voi vorrete sapere la Number One della discoteca Poggiolo? ... Certo, sono qua per questo.
Il vinile più suonato, più "gettonato" in quel periodo era ....................
CHI FERMERÀ' LA MUSICA dei mitici POOH ! (vedi immagine).
Ciao ragazzi, a presto .... ah per chi si annoia dei miei racconti sul web c'è tanta roba interessante da leggere, accomodatevi pure all'uscita. 
A dimostrare quanto scritto guardate la foto mia con le mie cuginette!

Barbara, Sonia, me ! 




TITOLO: Chi fermerà la musica

GRUPPO: Pooh
LP: Buona fortuna
ANNO: 1981
CASA DISCOGRAFICA: CGD
Note: L'album Buona Fortuna fu dedicato a John Lennon morto nel 1980. Il brano chi fermerà la musica ha avuto un enorme successo, la sua semplicità e il suo ritmo ne hanno fatto un inno alla musica, un messaggio positivo per tutti i gruppi emergenti di quell'epoca.















giovedì 19 novembre 2015

Der kommissar

Nell'attesa che arrivi l'ora di uno spuntino, vi racconto un'altra piccola storia.
Passata la mania del "teatro Tenda Alvaros" di Marina di massa, come vi ho già raccontato in precedenza, il nostro gruppo di Poggiolo esplora altre realtà più importanti, come il famoso "Miami" o come il modernissimo "Dollar Club"... poi vi racconterò anche di queste discoteche. 
Noi giovani centauri, ormai tutti motorizzati in sella alle nostre inseparabili "Vespette" ci dirigevamo verso mondi inesplorati.
Giunti davanti al nostro Pontile di M. Massa ci siamo posti il quesito: Destra direzione Sarzana o Sinistra direzione Viareggio?
In questi casi c'era sempre qualcuno che sapeva o aveva sentito che .... 
Bene, direzione Viareggio, sempre dritto .. fino ad arrivare al misterioso "Bottoms Up". Eravamo nel cuore della Versilia; noi, poveri Massesi, spesso motivo di discriminazioni razziali dovute alla povertà della nostra città, ci sentivamo nei confronti della costa più IN del momento, leggermente a disagio. Ma è proprio questo disagio che ci dava la forza di affrontare ogni situazione, disposti anche a venir alle mani alla minima battuta o al minimo sguardo ambiguo da parte dei fighettini "Piastrini" (abitanti di Pietrasanta). 
Entrammo, come un manipolo di Pirati entra in una Balera di un porto sconosciuto. La musica inizialmente era uguale alle altre discoteche, anzi il DJ era troppo "pulito" per i miei gusti, troppo accademico .... fino a quando non arrivò il fatidico brano che cambiò da lì a qualche anno la nostra personale classifica Disco.
Si trattava del famosissimo "cia" .. non capite vero? 
La canzone iniziava così: - Check it out Joe, ha ! 
era il mitico Falco; era arrivata l'ora di "zompare" come pazzi fra quel centinaio di morti viventi.
Che bello ... ho i brividi ....
Nella foto la cover e una parte dei "Pirati": Gianni, Fabio, Io e Mauro. La vespetta rossa era di Fabio.





TITOLO: Der kommissar
CANTANTE: Falco - Johann (Hans) Hölzel
ANNO: 1981
CASA DISCOGRAFICA: BMG
Note: Il nome Falco deriva da quello di un saltatore con gli sci della DDR, Falko Weißpflog, che lo ha particolarmente impressionato











La Colegiala


Buongiorno amici e ben ritrovati.

Il disco di oggi è un disco particolare, un remix che mi riporta all'anno 1985.

Durante l'inverno noi ragazzi di Poggiolo non passavamo la vita sempre insieme come i Moschettieri. C'erano anche dei periodi dove trascorrevamo le ore in camera nostra ad ascoltare musica o a .... be, non sempre però, ogni tanto. Quando però la noia prendeva il sopravvento uscivamo all'avventura solitaria. Vi voglio raccontare di un pomeriggio in particolare: Usci di casa per andare a cercare Gianni, ma niente sua mamma mi disse che era uscito. Allora provai con Mauro e Fabrizio ... niente "i jen fora" mi disse suo babbo Franco. Sicuro Fabrizio doveva essere in casa "dove tu vo chi vade" (pensai)... OH Fabri! .... OH Fabriì! dopo una serie di oh Fabrì .. si affacciò la sorella: Fabrizio non c'è, dovrebbe essere da Alfredo! E allora agnan da Alfrè! (Allora andiamo da Alfredo).
Alfredo Abitava vicino, ma ritenni necessario prendere in prestito il Malagutti di mia nonna, con le borse laterali alla Ponciarello. 
Arrivato a destinazione dopo una decina di secondi, suonai con una certa fiducia: 
-Alfredo! 
-Ciao Pà!
-Ma Fabrizio è qui?
-No, ma entra che ti faccio ascoltare un pezzo che ho scoperto ora. L'ho registrato alla Radio .... una bomba!
-Ok 
Ci sedemmo nel suo letto uno di fronte all'altro divisi dal suo mangiacassette. Era emozionato, come se mi stesse per fare il regalo della comunione.
-Forza ... allora?
-Pazienza, devo arrivare al punto.
Dopo una serie di rumorosi clok, e stok e rumori vari di avvolgimento nastro il pezzo arrivò.
Si trattava di GARY LOW - LA COLEGIALA fu veramente una grande emozione, soprattutto la parte iniziale.
Vi mostro la copertina del 45 giri ed una foto mia con Alfredo (detto il ciccio, anche se adesso le cose si sono invertite). Siamo al Fiume di Resceto (Forno, ultima pozza .. la più fredda).
A proposito: MA dove c...o i jere Fabrì ?! (Ma dov'era mai finito Fabrizio).

NOTE PERSONALI: 
Alfredo impazziva per questa canzone, la metteva sempre ... fino alla nausea. Ma va bene cosi, in questo modo ha "fatto un nodo sulla corda del tempo". 
Poi vi racconterò altro, adesso sono un po stanco e non sono di buon umore, anche se questo ricordo mi ha fatto piacere.



TITOLO: La Colegiala
CANTANTE: Gary Low
AUTORE: Walter Leon 
ANNO: 1985
CASA DISCOGRAFICA: RCA




NOTE: Il pezzo è una rivisitazione del Brano originale scritto dal Peruviano Walter Leon nel 1970. Leon si ispirò ad una canzone popolare Colombiana. In seguito negli anni 80 venne incisa su 45 giri per tutto il mercato sud americano fino ad arrivare in Europa nel 1983.
Nel 1985 Gary Low la porta alla ribalta con la sua originale rivisitazione, adeguandolo al sound del momento.





mercoledì 18 novembre 2015

wish you were here

Bentrovati amici:
Ritornando a mia sorella. Sempre curiosando tra i suoi dischi non potei fare a meno di notare due strane copertine. Io le chiamavo "la mucca" e "l'uomo che brucia". Provai ad ascoltarli e riascoltarli ... ma niente, non capivo cosa mia sorella ci trovasse di cosi tanto bello. Anzi credo che non fossero neppure i suoi, dovrebbe averglieli prestati un suo amico, tant'è che questo "anonimo" non li ha mai richiesti ... quindi, ragion per cui, i due oggetti misteriosi si sono imboscati tra "mina" e "Fred Buongusto" .
Non so per quale motivo, ogni volta che mi mettevo davanti al SABA, scartavo quel vinile con l'omino bruciante e lo mettevo sul piatto ... ripetendo sempre la solita espressione: MA!? Fino a che, un bel giorno, la nebbia scomparve improvvisamente dalla mia testa e il rumore divenne suono ... e che suono!
Signori, amici .. e anche parenti se siete all'ascolto ... quel giorno ho scoperto "wish you were here" - "vorrei che tu fissi qui" 
Quel giorno mi si è aperto un mondo ... quello dei favolosi PINK FLOYD

Peccato che i miei nonni continuavano a non apprezzare .. ma sarebbe stato solo una questione di tempo. Ho saputo, da fonti certe, che dove si trovano adesso, ascoltano solo quello.... e qualche brano di Iva Zanicchi nell'intervallo.
Ciao e grazie per l'attenzione.



TITOLO: Wish You Here
GRUPPO: Pink Floyd
ANNO: 1975
CASA DISCOGRAFICA: EMI Sony Music
ALBUM: Wish you here
NOTE:
Dei Pink Floyd si conosce tutto, io ho estrapolato due righe da Wikipedia, potete trovare molte altre curiosità su questo fantastico gruppo.
" ... il disco tratta il tema dell'assenza: la mancanza di umanità nell'industria discografica e, soprattutto, l'assenza di Syd Barrett. Molto noto per l'omonimo brano, l'album, in larga parte strumentale ..."
NOTE Personali:
La canzone tradotta è meravigliosa, io riporto solo questo passaggio, personalmente lo trovo emozionante.
...
Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute
Che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui.

Buon ascolto

Why

Visto che sono le mie ultime ore da uomo normale... purtroppo il mio periodo di lavoro giornaliero finisce questa notte, vi delizio con un'altra storiella:

Rimaniamo sempre nel 1982 forse 1983 a Massa, dove adesso c'è il tribunale, avete presente? Bene nel parcheggio a fianco, lato mare, proprio nel periodo dell'imminente costruzione del favoloso Palazzo di Giustizia, sorgeva di tanto in tanto un modesto LUNA PARK, noi di Poggiolo assieme a quelli della Zecca giocavamo in casa. Io e Gianni eravamo sul posto praticamente tutti il giorni... tant'è che il proprietario degli autoscontri ci aveva prestato il gettone universale in cambio del faticoso compito di parcheggiare le auto lasciate in mezzo alla pista dopo il fine corsa.
Bene, quello che mi piaceva di più di quell'attrazione era l'impianto HI-FI, potentissimo, praticamente quando alzava il volume, le auto andavano da sole e mentre ci pavoneggiavamo girando in cerchio aspettando che qualche ragazza ci elemosinasse un giro .. c'era una canzone che picchiava duro .. ma veramente duro, almeno per me. A risentirla oggi mi vengono ancora i brividi ai riccioli ... be, adesso non tanto ma in quel periodo vi assicuro che facevo invidia ai Cugini di Campagna.

La canzone era: Carly Simon - Why
Immagine del 45 giri e del famoso Luna Park (originali).


TITOLO: Whi
CANTANTE: Carly Simon
ANNO: 1981
CASA DISCOGRAFICA: WEA
ALBUM: disco singolo
Produced, arranged and conducted for the CHIC Organisation Ltd.
Carly Simon appears, courtesy of Warner Brothers Records
Chic Music Inc./Warner Bros. Music
℗ 1982 Mirage Records Inc.
Manufactured in the UK

Altro grande successo della cantante Carly Simon è stato "You're So Vain"
e non solo,vi suggerisco anche: Coming Around Again



domenica 8 novembre 2015

Prendila così


Bene eccomi di nuovo.

Il brano che vi propongo oggi è un classico, ma anche questo ha bisogno di una piccola introduzione:
Siamo sempre nel 1980/81 io avevo solo 12 anni e in casa mia regnava mi sorella che all'epoca stava vivendo i suoi tormentati 20 anni.
Mio padre giocava a fare l'imprenditore e in quanto tale alla figlia aveva regalato un impianto HI-FI compatto marca SABA, vi ricordate i "compatti"?
Versione orizzontale con Musicassetta, giradischi e radio, con la possibilità di inserire cuffie e microfono MONO.
Bene, la fanciulla aveva l'intera collezione di battisti, raccolte pubblicate nel 1980 con il nome "LINEA TRE".
Io, naturalmente quando lei non c'era, mi ascoltavo il volume 4. in particolare la traccia 2 del lato A. Sinceramente non capivo assolutamente nulla del suo significato, ma aveva delle batterie che spaccavano ed io mettevo il cursore a palla! Naturalmente fino a quando la nonna non incominciava a battere sotto il solaio con il manico di scopa.
Il povero e adorato nonno ... dormiva. (Un bacio ai miei nonni, pace a l'anima loro ... vi voglio bene come il primo giorno che ho memoria di voi).
La canzone in questione si chiamava: PRENDILA COSI e adesso vado a farvela ascoltare ..... ps: solo dopo parecchi anni ne ho veramente compreso il testo e devo dire che a mio parere è qualcosa di meraviglioso.


TITOLO: prendila così
CANTANTE: Lucio Battisti
ALBUM: Una donna per amico
ANNO: 1978
AUTORE: Mogol / Battisti
Arranged By, Producer – Geoff Westley
CASA DISCOGRAFICA: Numero Uno

NOTE: 
La canzone, scritta da Battisti e Mogol affronta il tema del distacco di un uomo dalla sua amante, il brano tipicamente anni 70 si conclude con un’assolo di saxofono. 
E' diventato molto famoso pur non essendo un singolo a causa di varie riedizioni effettuate da vari artisti tra i quali Anna Oxa, Paolo Vallesi, Delta V, Petra Magoni, Ambra, Luca Barbarossa, Mario Biondi e Stefano Zarfati. 
La copertina dell'album originale, riporta sul lato principale un’immagine del cantate seduto al tavolino di un bar in compagnia di una donna mentre beve un caffè, la fotografia è stata scattata in Inghilterra dove il disco è stato registrato (Londra negli studi The Manor -Oxfordshire), sul retro sono riportati i titoli dei brani contenuti nell'album, mentre nella busta interna sono riportati tutti i testi.

Personalmente ritengo questo LP meraviglioso e questa canzone la definisco semplicemente una "favola".





On the Road Again


Buongiorno ragazzi, bentornati a RADIO POGGIOLO.

Continuiamo il viaggio con un'altra breve storiella che introdurrà il nuovo brano:
Una domenica un po uggiosa, io e i ragazzi de Poggiolo, decidemmo di lasciare il pattinaggio per dirigerci verso nuove esperienze. Ormai quasi tutti motorizzati ci dirigemmo verso Via delle Pinete, per essere più precisi esattamente dove si trova adesso il "fuoridimassa". Nel 1982 in quello che adesso è un grande parcheggio c'era una piazza con un grande teatro tenda, per intenderci "un tendone da circo" chiamato ALVAROS.
Ne avevamo sentito parlare quindi ... andammo in bomba.
Arriviamo sul tardi, verso le 17.00, il parcheggio era quasi vuoto, praticamente non c'era nessuno. Incuriositi però dalla musica che proveniva dall'interno ... ci avvicinammo fino ad arrivare all'ingresso.
Quasi subito ci venne incontro il probabile proprietario con un passo lento e barcollante con un bicchiere di qualcosa in mano.
Da uomo navigato ci affrontò subito dicendo: - ragazzi volete entrare? Mille lire e vi faccio entrare tutti ....
Al volo! Andammo dentro piano piano, come esploratori dentro una giungla inesplorata. La musica si faceva sempre più forte, tanto forte da far tremare il petto, poi le luci ... strane, colorate e impazzite. 
I colori dei nostri vestiti cambiavano continuamente. 
Lo scenario si presentava come quello di un circo: una grande pista circolare al centro con tutt'attorno decine di divanetti posti in maniera circolare. Ci spingemmo l'uno contro l'altro fino ad arrivare vicino al DJ .
Grandioso, affascinante, sorprendente .. piatti che giravano, cursori che si alzavano e abbassavano (magari a casaccio), tastini colorati luminosi ovunque....insomma uno spettacolo. 
Da quel giorno, per un anno intero è stata la nostra discoteca e questo è il primo brano che abbiamo ascoltato quel giorno:


TITOLO: On the Road Again
CANTANTE: José Luis Tejada
GRUPPO: Barrabas
ALBUM: Piel de Barrabás
ANNO: 1981
CITTÀ' DI PROVENIENZA: Madrid, Spagna (1971)

NOTE:
Il gruppo riformato nel 1980 con una nuova band. I fratelli Morales, Vidal e Louis sono stati sostituiti dal ritorno di Moll. Costa Rica il chitarrista "Koky" Maning, il bassista "Susy" Gordaliza e tastierista Armando Pelayo. Questa formazione ha registrato due album prima di essere lasciata dalla loro casa discografica, la RCA.
Non conosco altro, non è facile trovare informazioni in italiano.
L'unica cosa che posso dirvi è che in quel periodo avevano un'altra canzone che ci faceva ballare parecchio: JERONIMO




I ragazzi di via Poggiolo


Procediamo con le presentazioni.
Chi erano i ragazzi de Poggiolo o del famoso muretto?
Eccoci qua, ve li presento:
da sinistra verso destra Roberto, Massimo, Mauro, Fabrizio (fratello di Mauro, praticamente cane e gatto), subito sotto Io e Gianni.
Quel bambino in basso a sinistra? Bo? Probabilmente mio cuginetto Gabriele. 
Manca Fabrizio N. non so perché, ma vi assicuro che faceva parte del gruppo. 
Ecco questo era il mio pubblico maschile, quello femminile era essenzialmente composto da cinque bambine:
Claudia, Alessandra (sorella di Claudia), Brunella ed infine le mie due cuginette Barbara e Sonia (sorelle pure loro). 
Il resto del pubblico, quello dissidente e contestatore non lo voglio menzionare, non merita.



venerdì 6 novembre 2015

Stella stai

Passiamo al secondo brano.
Dovete sapere che nel 1981 in fondo al Viale Roma, dove adesso si trova il ROAD c'era una pista di pattinaggio dove noi di Poggiolo andavamo ogni domenica pomeriggio. Prendevamo i pattini a noleggio, per noi maschi c'erano bellissimi scarponcini neri con i lacci, naturalmente a rotelle. Per le femmine c'erano stivaletti bianchi alla caviglia, sempre con i lacci.
Erano talmente "frusti" che tenere una traiettoria dritta era un miracolo...comunque noi entravamo in quella pista e giravamo, giravamo, giravamo fino a farci tremare le gambe. Per fermarci non usavamo l'apposito gommino sotto la punta anteriore dello scarponcino, ma ci piaceva sbattere violentemente sulla tavola bassa di recinzione in modo da fare un bel botto.
Le nostre esibizioni erano accompagnate incessantemente da della musica proveniente dal Jukebox e chissà perché alla fine era sempre la stessa.
Lo scopo principale di tanto sudore era come sempre uno: le ragazze e guarda caso la pista era frequentata dalla già citata castana della gita.
i dicevo: quando finisce la canzone vado a chiederle di diventare la mia ragazza... risultato: il disco passò circa 30 volte prima che mi decisi ... poi finalmente andai.... ottenni un discreto successo, riusci a strapparle un rispettoso CIAO ... niente di più, niente di altro.
Nelle foto l'immagine del disco e una foto di noi 4 ... il bambino in basso a destra non so chi sia ... mia nonna d'estate aveva sempre ospiti: moccioso invadente!
















TITOLO: Stella stai
CANTANTE: Umberto Tozzi
ANNO: 1980
AUTORE: Tozzi/Bigazzi
CASA DISCOGRAFICA: CDG
NOTE:
Nel 1980 ottiene il terzo posto nella classifica italiana.
Leggendo il testo di questa canzone si può notare il nulla più assoluto.
Comunque il successo fu indiscutibile.
CURIOSITÀ' PERSONALI: forse per conoscere la ragazzina dai capelli castani dovevo scegliere un'altra canzone.

Su di noi

La mia prima esperienza vera e propria come DJ risale al 1981 quando durante una gita scolastica (scuola media Staffetti di Massa) mi portai un "giradischi portatile" rosso, fregato (diciamo preso in prestito)a mia cugina. Come usava all'epoca mi misi in fondo al Pulman con qualche compagno e incominciai a "mettere dischi". In realtà ne avevo solo 4 o 5 non ricordo bene... ma quello che ricordo chiaramente è che il pubblico presente in "sala" voleva esclusivamente questo vinile. La cosa bella è che tutti e dico tutti (escluso autista, spero) cantavano a squarcia gola.

A dire il vero pure io cantavo, sperando che la ragazzina dai capelli castani subisse il fascino del DJ ... ma purtroppo non fu cosi, l'unica cosa che ottenni fu una bella "tracheite" .... pazienza, le gite per me non sono mai state molto proficue in quel senso.


TITOLO: Su di noi
CANTANTE: Pupo (Enzo Ghignazzi)
ANNO: 1980
CASA DISCOGRAFICA: Baby Records
NOTE: retro del disco LUCIA 
Nel 1980 Partecipa al Festival di Sanremo che lo lancia verso un successo Europeo, le sue canzoni vengono tradotte in molte lingue, tra cui il Russo.
A lui venne l'idea di creare la NAZIONALE CANTANTI, assieme a Mogol e Morandi.

CURIOSITÀ' PERSONALI: Mia sorella comprò il suo album in musicassetta durante una gita a Napoli "più di prima" ma dubito che la MC sia stata originale.

https://www.youtube.com/watch?v=xPglM4XmPwI





Presentazione

RADIO POGGIOLO
Vi descrivo la sua breve storia: 
quando ero ragazzino mettevo le mie casse appoggiate al davanzale della mia stanza e usando le mie cuffie come microfono lanciavo i miei dischi preferiti.
Il mio Pubblico? I miei amici d'infanzia, i ragazzi de Poggiolo. 
Il palcoscenico ... fino a dove il mio stereo scassato spingeva. 
Ho sempre desiderato fare il D.J. e in quei momenti mi ci sentivo davvero, grazie anche ai miei amici che urlavano sotto la mia finestra .... peccato che poco dopo le urla festanti e gioiose dei miei compagni arrivavano quelle di mia nonna e di mia mamma che mi apostrofavano con frasi impronunciabili ... ma il mio momento di gloria era solo rimandato ....
In questo blog cosa troverete? Troverete le mie canzoni preferite, la mia storia musicale...la differenza? Ogni video avrà la sua scheda e ogni scheda avra un mio commento, una piccola storia nella storia ... vi piace? 
Allora buon ascolto amici miei !


Questa era quello che vedevo dalla mia finestra, la finestra di RADIO POGGIOLO. 
Il mio pubblico, quello ufficiale, si trovava nella veranda di quella casa bianca, dietro a quelle piante.
Il resto del pubblico, quello dissidente, si assiepava sotto la finestra con torce e forconi.