venerdì 6 maggio 2016

Ti amo

Bentrovati amici di Radio Poggiolo,

finalmente oggi ritorno a raccontarvi una storiella del passato, molto passato.
Stiamo parlando dell'estate del 1978, avevo solo 10 anni e sinceramente non capivo un granché di musica, se è per questo neppure adesso mi ritengo un esperto, però come direbbero i poeti:
"La musica è come l'aria, anche se non la vedi fa parte di te è dentro di te".
In quel periodo i miei genitori amavano "scaricarmi" da mio zio Carlo, pochi giorni, credo mai più di due settimane. Così si sarebbero rilassati un po' ed io avrei avuto l'opportunità di socializzare meglio con i miei cuginetti. E' importante mantenere un certo rapporto con i cugini, con il passar del tempo alcuni si perdono ma altri possono diventare come fratelli.

Mio zio aveva una casa molto grande circondata da molto verde, nel suo orto svettavano grandi ciliegi, alberi che davano frutti enormi, noi da queste parti le chiamiamo "cirege dal boccon" tradotto sarebbe "ciliegia talmente grossa che per mangiarla bisogna avere una bocca grande".
Tutto attorno alla casa c'era un bel marciapiede rivestito da pezzi informi di granito rosso e rosa rigorosamente lucido ... pessima idea visto che bastavano due gocce di rugiada per ritrovarsi con il sedere per terra.

I cugini? Certo adesso arrivo a parlarvi di loro: Mio cugino Angelo era più grande di me, qualche anno, ma quando si è piccoli si sa, pochi anni fanno molta differenza ... mia cugina Laura Invece aveva la mia stessa età ma ahimè era una femmina, malgrado fosse una bambina simpatica e vivace, non avevamo molte cose in comune. a parte le incursioni nei boschi o i tuffi tra i "cavalloni" a Marinella.
Quando mi trovavo da loro il mio cuginone mi trattava sempre come il cagnolino più piccolo, la maggior parte del tempo lo passavo a "perdere"! Mi spiego maglio: qualsiasi gioco che facevamo, lui vinceva sempre. Giocavamo a soldatini e lui aveva sempre le armi più potenti; giocavamo a Ping Pong e lui mi bombardava di schiacciate e guai a fare qualche punto perché rischiavo di prendere anche la sua racchetta in fronte. Delle volte sbagliavo a posta pur di non litigare ..  capirai che fregava a me del Ping Pong .. a casa mia giocavo a Calcio. Lui doveva vincere anche a Monopoli, ho sempre avuto l'impressione che s'inventasse le regole a suo piacimento, un po' come stanno facendo i nostri attuali politici. Molto spesso mia cugina interveniva a mia difesa e inevitabilmente finivano per prendersi a capelli ..  tosta mia cugina vero?
Cosa c'entra tutto questo con Radio Poggiolo o con le canzoni? Ma dico, siete proprio un pubblico impaziente! Vedete, delle volte capitava che per un motivo o per l'altro i miei cugini mi lasciassero da solo e allora mi divertivo a girare per il terreno con un filo d'erba lunghissimo (non so come si chiama ... informatevi) in cerca di lucertoloni da far combattere tra loro. Non era difficile catturali, bastava fare un cappio all'estremità più sottile del filo d'erba e recarsi vicino ad un muro esposto al sole ...  va be questa fase ve la risparmio e passo subito al punto.

Girando qua e là ed osservando le case circostanti mi parve di scorgere una bellissima bambina dalla folta chioma bionda e piena di boccoli. Chissà cosa mi prese, chissà per quale motivo, da quel momento diventai una specie di attore, iniziai il mio spettacolo, tutto ciò che facevo e dicevo aveva un solo scopo: attirare l'attenzione della "principessa".
A dire la verità adesso non saprei dirvi con esattezza se davvero quella bambina ci fu e che aspetto avesse, sono passati quarant'anni, ma vi posso dire con esattezza quello che feci quel giorno:

No so perché e non provate a chiedermelo, m'iniziò a rimbombare nella testa una canzone, un tormentone che ascoltavo dappertutto, evidentemente era un brano molto orecchiabile per rimanere impresso nella mente di un bambino di dieci anni.
La canzone in questione era "ti amo" di Umberto tozzi, l'estate prima aveva vinto il Festivalbar e malgrado fosse trascorso un anno, la gente non smetteva di canticchiarla o di fischiettarla.
Conoscevo il testo a memoria. - Come? Direte voi... All'epoca quando c'erano questi eventi, in edicola uscivano dei libricini tascabili con dentro tutti i testi delle canzoni.
Il libricino in questione lo avevo notato sul comodino della camera da letto di mia sorella ed io ero un bambino curioso.
Ritornando a quel giorno feci una cosa strana, presi la bicicletta di mia cugina, una piccola "graziella nera" e incominciai a girare come un forsennato tutto attorno alla casa, sfidando quel "marciapiede maledetto" pedalando con tutte le mie forze. Ma la cosa stana era che, mentre mi accingevo a battere il record dell'ora su pista, iniziai a cantare... cantavo, cantavo e cantavo... aumentando di tono ed intensità ad ogni giro ... TI AMO TI ... AMO ! TI AMO ... TI AMO! E' UNA FARFALLA CHE MUORE SBATTENDO LE ALI .... L'AMORE CHE A LETTO SI FA' ..... ecc..
Incredibile ma vero, probabilmente cantavo al vento, ma non m'importava. Chissà quante imprecazioni mi sono preso, a quanti vecchietti ho distrutto la "pennichella" estiva!
Ma io cantavo per amore e nessuno avrebbe mai potuto fermarmi ... nessuno!
Tranne mio ZIO CARLO.
Purtroppo la sua Peugeot 304 mise il suo orribile muso davanti al cancello d'ingresso e quel simpatico di mio cugino scese subito al volo urlandomi:
- Oh Parolo! (cosi mi chiamava mio zio) vieni subito con me che ho voglia di sfidarti a Ping Pong!
Questa volta ti distruggo!
Pensai tra me e me: - e dov'è la novità? Non c'è più rispetto neppure per i cuori innamorati come il mio! Va be, anche stavolta lo farò vincere.

Signori questa è la mia storiella, lo so che non ho molto pubblico, d'altronde neppure quando facevo Radio Poggiolo ne avevo, vi ricordate? Fuori dalla mia finestra c'erano solo pochi amici e oggi voglio fare i nomi:
Fabrizio con suo Fratello Mauro; Gianni e Fabrizio N. Il resto del pubblico erano dissidenti, poche unità adulte per la Questura ... centinaia secondo la stampa.
Peccato ... io cerco di alzare un po' l'asticella di questi tristi e noiosi social, ma alla gente evidentemente interessa di più un bel Micio che bacia un Topolino o un Leone che slinguazza una gazzella ... così è la vita, così va il mondo oggi. I cani hanno smesso di fare BAU, i gatti di fare MIAO, le mucche di fare MU e l'uomo di fare l'uomo!

Pazienza
un grosso saluto e un forte abbraccio da ... me!
Nelle foto potete ammirare una splendida Graziella; la cover del 45 giri di Albero Tozzi e una piccola foto di me senza dente davanti e un esempio di libricino musicale del 1977 (foto web).





 TITOLO: ti amo
CANTANTE: Umberto Tozzi
ANNO: 1977
CASA DISCOGRAFICA: CBS
AUTORI: Tozzi e Bigazzi

Note: il brano "ti amo" oltre a spopolare in italia con ben 120.00 copie vendute, conquistò tutta l'europa arrivando a vendere in Francia ben 500.000 copie.
Nel 1977 vinse il Festivalbar (video) e la sua canzone fu poi ripresa da altri cantanti con discreto successo.