domenica 24 gennaio 2016

Sotto il segno dei pesci

Buonasera a tutti da Radio Poggiolo.
Eccomi di nuovo qua a raccontarvi un'altra canzone, un'altra piccola storia. Siamo nell'estate del 1984, in questo periodo d'astette i partiti politici organizzavano varie feste: Festa dell'Amicizia, Festa dell'Avanti, Feste dell'Edera ecc.. mi scuso con quelle non citate ma sinceramente non ricordo. Una festa però non posso dimenticare, la più grande, la più importante, quella che ogni anno ospitava personaggi famosi e cantanti importanti, Era la famosa FESTA DELL'UNITA' di Villa MASSONI, nei pressi del Castello Malaspina. 
Quella sera in programma c'era un cantante molto famoso, un cantante che riempiva gli stadi, c'era ANTONELLO VENDITTI, 
I miei amici di Poggiolo si erano organizzati assieme ai ragazzi della "Zecca", del Villaggio S. Leonardo e di Marina di Massa. Si erano dati tutti appuntamento alla Villa, naturalmente tutti senza biglietto (troppo costoso per le nostre tasche) e sinceramente i biglietti erano esauriti da tempo. 
Io decisi di non andare, avevo 15 anni e le intenzioni dei miei amici non mi trovavano tanto d'accordo. I loro piano era quello di raggirare i controlli ed attaccare il palco da Nord, scendendo dalla collina piena d'insidie e arbusti di ogni genere. 
Bisognava scavalcare recinzioni e passare attraverso a proprietà private controllate dallo Stato Pontificio.
- Ah, che amarezza... loro fuori a vivere un'avvincente avventura ed io qua alla finestra a guardare la Signora Maria che faceva avanti indietro dal pollaio alla cucina con quello stupido e gigantesco cane nero che non la smetteva un secondo di abbaiare. 
- Qualche giorno se la mangia... povera nonna Maria. Chissà quanti anni ha, c'è che dice che il suo primo figlio sia di Napoleone. Chiacchiere di paese.-
Questo era quello che pensavo guardando la finestra. Mi sentivo come un gatto rinchiuso in casa con le crocchette fuori dalla porta. Il tempo passava inesorabile, senza pietà.
Avevamo finito da poco la cena quando mia sorella, come di consueto, salutò tutti dall'uscio della porta dicendo: ciao mamma esco! -
Andai subito sul terrazzino e con grande piacere vidi che la sorellina si era fatta venire a prendere dal "Damo" e che la sua magnifica e nuovissima vespa Piaggio Px 125 E bianca era rimasta incustodita e quindi indifesa sul cortile di casa. Avete già capito cosa mi stesse frullando nella testa vero? Bravi! Avete capito bene. Avrei preso le chiavi dal cassetto della bimba e sarei fuggito in sella al mio destriero scomparendo nella notte.
I più svegli di voi potrebbero subito obiettare che per portare un 125 negli anni ottanta occorreva un patentino e che per il patentino occorrevano almeno 16 anni... Io non avevo nessun requisito richiesto dalla legge ma la mia corporatura avrebbe sicuramente ingannato i Vigili, figuriamoci cosa mi sarebbe potuto succedere.: - vado piano e faccio tutte le viette secondarie - Continuavo a ripetere questa stupida "Fola" nella mia testa. Mi conoscete vero? Quando voglio so essere molto convincente. 
Arrivai alla festa e finalmente mi congiunsi al gruppo, poco dopo c'incamminando come indiani prima di un agguato al Forte. 
Malgrado i nostri sforzi e le innumerevoli lacerazioni non riuscimmo ad avvicinarci a sufficienza per vedere il palco e allora ci appollaiammo sopra a degli alberi e ci accontentammo di ascoltare. 
Ricordo che in quell'esatto momento Venditti stava cantando "sotto il segno dei pesci" ... la canzone era troppo matura per un frutto acerbo come me, come noi ... ma ogni nota, ogni parola si appiccicò nelle pareti della mia mente come carta da parati e ad oggi non c'è verso di staccarla, neppure con i solventi più efficienti sul mercato del tempo. 
Purtroppo si era fatto tardi e piano piano alla spicciolata ritornammo ai nostri cavalli .. pure io ritornai al mio... cioè di mia sorella.
Ero quasi arrivato, ancora poche curve e la mia missione sarebbe terminata con successo. Mentre mordevo la strada del ritorno pensavo a quanto fosse bella la vespa di mia sorella (vedi foto). La "mia era semplice, aveva solo le leve dei manubrio in plastica perché quelle di ghisa erano molto delicate e una volta rotte potevano diventare dei veri pugnali. Il mio amico Fabrizio, più grande di me, alla sua le aveva messo tutti gli accessori in voga in quel periodo: 
Mascherina in plastica grigliata copri fanale anteriore;
Mascherine in plastica grigliate copri frecce anteriori e posteriori;
Fascioni in plastica neri proteggi bauletti laterali;
Borchie copri ruota in ferro a forma di elica;
Copri sella in pelle con frange indiane tutto in torno;
Filo telefonico a spirale che univa la chiave di accensione a quella del bauletto porta oggetti. 
Molti toglievano i bauletti (chiamati "polmoni") perché non si sciupassero e perché si diceva che la vesta diventasse più veloce... bho?! 
Ritorniamo al mio ritorno a casa: come dicevo, mancavano poche curve dall'arrivo quando una vettura davanti a me inchiodò bruscamente ed io, troppo vicino per evitarla, mi "stampai " sul sul paraurti posteriore. 
PANICO! Che fare? Che dire? Nessun danno alla macchina, ma il mio parafango anteriore era tutto storto. 
-Ragazzo se mi dai i documenti facciamo la denuncia, o preferisci chiamare i Vigli? -
-No, no, risposi ... ho un problema però, vi lascio il mio documento vado un attimo a casa e vengo con mio padre ok? Abito a 100 metri da qua - 
Mio padre sistemò tutto, anche perché quel signore aveva letto il mio documento e aveva subito notato la mia età. 
Vi risparmio il resto .. meglio... Godetevi la canzone e non pensate ad altro ... 
Nelle foto potete vedere l'album e alcuni indiani nel bosco. 
Mi sono un po dilungato, ma vi assicuro che ho sintetizzato parecchio ...
Ciao amici (spero).





TITOLO: Sotto il segno dei pesci
CANTANTE: Antonello Venditti
ANNO: 1978
CASA DISCOGRAFICA: Philips
ALBUM: Sotto il segno dei pesci
Note: Ottavo album di Venditti e il primo con la Philips, il disco fu registrato a Roma e a Londra.
Fu pubblicato l'8 marzo, il giorno del suo compleanno, purtroppo questo disco diventò colonna sonora di un periodo cupo dell'italia degli anni di piombo. Infatti il 16 marzo ci fu il rapimento di Aldo Moro. 
Il brano in questione può considerarsi una risposta polita a tutti quelle persone di una certa corrente politica che lo accusavano di essersi "venduto" al mercato.



lunedì 11 gennaio 2016

Electric Delight

Buongiorno amici di Radio Poggiolo
Vi chiederete: - ancora qui? 

Scusate ma scrivo quando posso ... non siate esigenti, non costa nulla e non pretendo nulla, neppure la vostra preziosissima e rara attenzione.
Detto questo inizio questo nuovo racconto: Estate 1980 la nostra ricca e ridente cittadina si poteva permettere numerosi e accattivanti concerti live.
Visto i grandi nomi che transitavano durante l'estate, quasi tutti i concerti si tenevano allo Stadio Comunale della mitica e adorata MASSESE. 
Poggiolo non era molto distante e dalla "mia finestra" si poteva ascoltare tranquillamente il cantante di turno. Non riuscivo a sentire quello che urlava il pubblico presente, ma la musica si! E anche molto bene. 
Fra tanti personaggi passati dalla mia "finestra" voglio soffermarmi su di un gruppo molto in voga in quel periodo,il motivo? Molto semplice: erano strani, esagerati, stravaganti e soprattutto originali ... usavano poi sintetizzatori modernissimi con effetti scenici degni dei "Pooh" .
Mi faceva un po' rabbia il fatto che mia sorella più grande non se ne perdeva uno, invece io, povero piccolo, sempre rinchiuso in casa. 
Ma la finestra di "radio Poggiolo", con l'aiuto della mia spiccata immaginazione, mi consolava e mi permetteva di vivere il concerto live!.
Si trattava dei favolosi ROCETS e il brano che ricordo meglio era "Electric Delight", anche perché qualche anno dopo lo ritrovai alla discoteca DOLLAR CLUB usato dal DJ Bresciani come brano d'inizio.
Della discoteca Dollar vi parlerò più avanti ... ma non avevate da fare? Siete ancora qui a leggere le mie stronzate? Il tempo è prezioso e la vita è breve... non sprecate il tempo con le mie favole è un consiglio. 
Comunque liberi di fare quello che volete. Nelle immagini il disco originale(credo di avere ancora il 45 giri da qualche parte) e il mitico stadio degli Oliveti. (immagine da Google Maps).
Ciao a presto (forse).




 TITOLO: Electic Delight

GRUPPO: Rockets
ANNO: 1979
CASA DISCOGRAFICA: Sugarmusic
PRODUTTORE: Claude Lemoine
ALBUM: Plasteroid
GENERE: Space Rock






Note: Il gruppo viene dalla Francia, in italia nel 1980 vincono il prestigioso "telegatto" come miglior gruppo straniero.
Tra le numerose e a volte pericolose innovazioni ricordo l'uso delle luci laser, l'esplosioni pirotecniche e soprattutto l'uso del Vocoder.
Vantano al loro attivo 16 album e sono tutt'oggi in attività. 
Ulteriori info potete trovarle nel loro sito web ufficiale.


https://www.youtube.com/watch?v=fNFPw5sMmQA

In Zaire

Adesso facciamo un passo indietro... vi va?
1982, ritorniamo al Teatro Tenda Alvaros... 
Ogni discoteca ha lasciato nella mia memoria un brano particolare. Certo mi ricordo di parecchie canzoni di quel periodo come: Bady Talk degli Immagination, 5 o'clock in the morning dei Village People, Geronimo dei Barrabas ecc. ma solo uno riusciva a riempire le piste. L'effetto era impressionante, durante i brani "ordinari" la pista era occupata da pochi ballerini, il resto dei ragazzi erano"sbracati" nei divanetti a bere le loro consumazioni o a tentare improbabili approcci amorosi...quando arrivava "quel brano" però avveniva l'effetto ONDA ... tutti ci alzavamo di colpo e ci sbattevamo in pista con la forza di un'onda che s'infrange sugli scogli. Io stesso che non ho mai amato il ballo, mi scatenavo con movimenti improvvisati e stravaganti. 

Incrociavo le gambe velocemente, usando la tecnica che di solito si usava durante gli allenamenti di calcio, solo che tutto non avveniva correndo, ma sul posto. 
L'effetto che quella canzone aveva su di noi era veramente incredibile, mai provata prima ... Siete curiosi vero?
SI trattava di INZAIRE di Johnny Wakelin.
Nelle immagini: cover 45 giri, immagine del disco originale (quel numero che vedete scritto sopra rappresenta le battute al minuto, servivano al DJ per mixare il disco con quello successivo) e un piatto (giradischi) da DJ, il famoso e mitico Technics 1200. Questo oggetto all'epoca costava 700.000 Lire, sapete perché lo so con certezza? Perché era il piatto dei miei sogni!

un saluto a tutti da 
Radio Poggiolo 
Alla prossima


TITOLO: In Zaire
CANTANTE: Johnny Wakelin
ANNO: 1976
CASA DISCOGRAFICA: Pye Records
Note:
Dal 1976 al 1984 il disco è stato più volte rivisitato con varie versioni remix
Nel video la versione originale, per capirci, quella che ascoltavamo noi nel 1982. 
Il Cantante è ancora attivo, per info visitate il suo sito web ufficiale.
Buon ascolto



https://www.youtube.com/watch?v=fiftWLA1wTI



martedì 5 gennaio 2016

Lei verrà

Buongiorno amici di Radio Poggiolo!

Approfitto di questo vostro ultimo giorno di festa per raccontarvi un'altra storiella.
Siamo a ridosso dell'Epifania ... in merito a questo voglio partire da una strofa di Jovanotti (gente della notte). Non è il brano che vi farò ascoltare oggi ma è l'ideale per iniziare il mio racconto:
"...di notte le ragazze sembrano tutte belle, 

e a volte becchi una, in discoteca, 
la rivedi la mattina e ti sembra una strega,"

In una mia precedente storiella avevo accennato ad una discoteca "Miami" 
Questa discoteca era considerata da noi adolescenti, un locale per grandi.
Si trovava (oggi restaurata e rimessa a nuovo) a Marina di Massa ed effettivamente era frequentata da ragazzi grandi, ultra maggiorenni e il suo giorno di punta era sabato notte. 
Noi comunque, per tastare il terreno, provammo ad andarci di domenica pomeriggio. Il locale aveva più o meno la struttura delle altre discoteche: pista centrale circolare con divanetti tutto intorno. 
Sulla destra un bancone Bar e un maxi schermo sul lato sinistro del DJ dove si iniziavano a proiettare i primi video clip. 
La giornata procedeva regolarmente tra un disco e l'altro fino ad arrivare alla famosa fase dei lenti e noi come al solito tenevamo gli occhi puntati sulla pista cercando di notare qualche sagoma interessante da poter agganciare. Trovata! Dissi io tutto eccitato ... Mi precipitai subito in pista e iniziai la mia danza propiziatoria.
Era una ragazza dai capelli lunghi, lisci e neri con un corpo coperto da una minigonna molto aderente e da una camicetta bianca aperta davanti, molto aperta ... Ragazzi avevo 17 anni, secondo voi cosa avrei dovuto notare? Era il 1986 il Festival di Sanremo era finito da poco. In quell'edizione ci fu una canzone che colpi la gioventù di quel periodo, la stessa canzone che stavano proiettando sullo schermo in quell'esatto momento in cui ci baciammo... si trattava di MANGO "Lei verrà".
Ero fiero di me, mi sembrava di avere tra le mani una specie di modella, era molto più grande, ed io faticai parecchio nel tenere la conversazione al "livello”. Non è facile fare finta di essere quello che non sei ... lei comunque si accorse quasi subito che ero un ragazzo... una donna esperta lo avverte dopo pochi minuti, ma questo sembrava non interessarle. Passammo qualche ora insieme fino a quando arrivò il momento di rientrare a casa. Naturalmente ci demmo appuntamento al giorno dopo, in centro, vicino a Piazza Garibaldi, alle ore 16.30. 
Amici io andai all'appuntamento ... anche lei venne all'appuntamento ... ma quando la vidi ......... tirai dritto come un fuso. Non so se ne accorse e mi dispiace dirlo ma era veramente brutta! (almeno io la vidi cosi). S'infranse un sogno e non solo ... la mia fantasia era andata ben oltre al sogno stesso. 
Mi piace pensare che pure lei, vedendomi così giovane abbia preferito stare al gioco e tirare dritto come me, non lo saprò mai ... e mi va bene cosi. 
Da quel giorno capii che la discoteca non mostra la realtà, ma spesso ti fa vedere quello che vorresti vedere...Tipico della notte, adesso posso affermarlo con certezza.

Nella foto la copertina del disco e una foto del MIAMI.
Grazie per l'attenzione 
a presto 
Paolo.




TITOLO: Lei verrà
CANTANTE: Mango
ANNO: 1986
CASA DISCOGRAFICA: Fonit Cetra
Note: dopo il 14 posto al Festiva di Sanremo ebbe un enorme successo, raggiungendo il traguardo del "disco d'oro" come singolo.
Giuseppe Mango (Lagonegro, 6 novembre 1954 – Policoro, 8 dicembre 2014),