lunedì 17 ottobre 2016

La primavera

Buona sera amici di Radio Poggiolo.
Adesso è un po' di tempo che non scrivo, vi assicuro che vorrei farlo più spesso ma alle volte i pensieri, le parole, sono cosi veloci, cosi sfuggevoli che la mia mente non riesce a catturali. Un problema grosso è anche il tempo, poco e prezioso, talmente prezioso che spesso lo passo sdraiato sul divano con un braccio a penzolone. 
Detto questo, che sicuramente a voi importa poco, finalmente torno a raccontarvi una piccola storia di Poggiolo.
Da ragazzini, per intenderci 7/
8 anni, io e i miei amici ci radunavamo per giocare. I giochi del tempo erano quelli tipici degli anni settanta: biglie di vetro, tappini, arrampicate sugli alberi, caccia al topo, inseguimento al gatto ecc. ma dentro di noi oltre al lato primitivo, avevamo anche un piccolo lato artistico, nel dettaglio "teatrale".
Sotto casa i miei genitori avevano una piccola cantina, circa 20 mq , dove mio padre si dilettava indegnamente a produrre qualche fiasco di pessimo vino da tavola. Per farvi capire vi descriveró sinteticamente la stanza: 
Un angolo era occupato da due enormi "bancareggie" con intelaiatura antisismica in ferro e pianale rivestito da tavoloni scuri recuperati in qualche segheria della zona. Sopra di essa erano posizionate due enormi botti da vino. 
Sotto questa struttura mia madre archiviava in scatoloni di cartone sponsorizzato gli abiti in disuso suoi e di mio padre.
Che c'entrano in tutto questo? Direte voi.  
Centrano, credetemi, perché la fantasia dei bambini non ha bisogno si essere imboccata, perlomeno per la mia generazione. 
..prima di essere interrotto, vi stavo descrivendo cosa c'era sotto quelle "bancareggie" ... bene, oltre ai vestiti e alle decine di cianfrusaglie di ogni genere e provenienza vi era anche un oggetto molto strano, una cosa da mostrare subito ai miei piccoli amici. 
Una valigia in metallo e cartone grigia con un auto-parlante ovale sul fianco, dentro lo scatolone vi era anche una specie di astuccio in tessuto sfogliabile a libro con all'interno 2 dischi 45 giri per ogni pagina. Un'intera raccolta di "Vivaldi" del tipo: conoscere la musica o giù di lì.
Mia madre si faceva "appioppare" di tutto, da chiunque suonasse al nostro cancello. Avevamo Enciclopedie di vario tipo, quadri d'improbabili artisti, coperte, lenzuola, pentole da cucina ecc...  insomma una preda facile per chi si presentava con un po di parlantina. 
Naturalmente quelle cose "inutili" finivano tutte sotto la "bancareggia", compreso questi dischi e questa strana scatola.
Dopo aver radunato la truppa, ci sedemmo a cerchio tutti attorno all'oggetto misterioso e cominciammo a smontare, studiare ed esplorare quella "cosa" e per cercare di capire di cosa si trattasse esattamente ... mistero di breve durata. In poco tempo capimmo che si trattava di un giradischi e che sicuramente faceva parte del pacchetto "Vivaldi Forever". 
A cosa ci sarebbe potuto servire quel marchingegno culturale? 
- IDEA ! 
Esclamai.
-Perché non organizziamo delle scenette teatrali usando la musica come sotto fondo e i vestiti dei miei come costumi?
Qualcuno disse: 
- Bello! Ma cosa facciamo? e poi ogni spettacolo ha bisogno di un pubblico e un pubblico non si può chiamare tale se non paga un biglietto!
-Potremo invitare le miei cuginette e magari qualche loro amica... dai proviamo!
E cosi sotto le note del Maestro e sotto lo sguardo divertito delle mie cugine, ci improvvisammo attori teatrali, inventando dialoghi grotteschi e gag comiche, con sgambetti e spinte di vario genere. Certo il rischio di farci male c'era ma poco importava e poi cosa volete che succeda a dei ragazzini in una cantina?
Le mie cugine sembravano molto divertite, il prezzo del biglietto poi era simbolico, poche lire, anche se la loro nonna non era molto contenta e non perdeva mai l'occasione per irrompere in "teatro" sbraitando e inveendo contro la mia nuova compagnia teatrale ... le sue insinuazioni sulla nostra professionalità erano al limite della denuncia! Se avessimo avuto un buon avvocato magari potevamo anche richiedere i danni morali. Ma purtroppo nessuno di noi era laureato e neppure lo siamo diventati.
Io sono una semplice Guardia Giurata, Gianni è un bravo capo reparto in un'importante fabbrica toscana, Fabrizio un ottimo idraulico e Mauro un'eccellente venditore di cialde per caffè ... dimenticavo l'altro Fabrizio che adesso è diventato uno Chef e lavora in un ottimo ristorante fiorentino. Come vedete, nessun avvocato e comunque la povera Maria ormai non è più denunciabile di fronte agli uomini. Pace all'anima sua. 
Naturalmente quella raccolta di (adesso) preziosissimi dischi è andata perduta, sinceramente non ricordo neppure il brano o i brani che usavamo come colonna sonora ma visto che eravamo piccoli, fiori appena sbocciati, vi farò ascoltare La primavera "Allegro-Largo-Allegro" con Julia Fischer al violino; accompagnata da "Academy of St Martin in the Fields".
Uno spettacolo d'immagini e di suoni, mi raccomando non fatevi prendere dalla pigrizia ... ascoltatela fino in fondo, mi ringrazierete!

Ciao a tutti
spero di ritrovarvi presto su Radio Poggiolo.


Una foto ricordo dell'epoca ... a sinistra il mio amico Emilio ... eravamo e siamo tutt'oggi molto amici, anche se lui  voleva sempre stare in squadra con Enrico, perché era più bravo di me (diceva).

Ma delle partite di calcio sul polveroso cortide della mitica scuola elementare di Poggiolo vi parlerò in un'altra occasione.














https://www.youtube.com/watch?v=aFHPRi0ZeXE