sabato 30 luglio 2016

La lettera

Buonasera amici,
spesso le più belle canzoni della mia vita l'ho scoperte per caso, ascoltando distrattamente la radio o lasciando che la puntina del giradischi arrivasse al capolinea di un LP semisconosciuto. Bene, è stato cosi anche per questa canzone. Distratto nel fare altre cose mi è arrivato all'orecchio lo stesso rumore che faceva un tempo la punta del pennino intrisa d'inchiostro sulla carta opaca e porosa di una "lettera" importante... già, importante, perché un tempo tutte le lettere erano importanti. Scrivere era un rito, ogni passaggio era un'emozione e si divideva in più fasi: 1. Il pensiero che si trasforma 2. la scelta della carta da lettera 3. la scelta della penna e del colore dell'inchiostro 4. la scelta di una stanza; di una scrivania; di un posto riservato lontano da curiosi e da occhi indiscreti ... perché quando scrivi d'amore devi essere solo, e le tue parole devono vedere solo il fioco lumino di una candela in modo da non perdersi dietro ad altre false luci. 5. lasciare che la punta della penna scivoli via senza esitazione giocando tra le righe con capriole fantastiche e parabole vorticose, con improvvise impennate ed altrettante picchiate verso un punto deciso, termine del vostro dire. 6. Annusare le parole, l'inchiostro e la carta, perché saranno quelli gli odori che sentirà il mittente del tuo messaggio. 7. la chiusura della busta, bagnando la linguetta con qualche goccia di saliva accompagnata dalla brezza del tuo emozionato respiro. 8. scegliere il giorno e il posto dove imbucarla 9. attendere con infinita pazienza l'arrivo della sperata risposta

Questa era una LETTERA, fate voi ora il paragone con un email o peggio con un messaggio whatsapp ... questa velocità toglie il piacere dell'attesa. L'eccessiva eiaculazione del piacere toglie tutto ciò che c'è tra l'inizio e la fine di un'emozione. 
Detto questo non rimane che ascoltare la canzone, non ho trovato il video originale, quindi vi consiglio di ascoltarlo ad occhi chiusi e immaginare di essere seduti davanti alla vostra piccola scrivani appena illuminata da una fioca candela.

Buon ascolto e a presto

Paolo




TITOLO: La lettera
CANTANTE: Alex Baroni
ANNO: 2007
ALBUM: Fuerimetrica (2a edizione)
CASA EDITRICE: DDD
NOTE: L'album è stato inciso nel 1994, solo nel 2007 è stata aggiunta questa canzone inedita.
Alex Baroni, laureato in Chimica, negli anni novanta oltre ad insegnare la sua materia inizia a suonare nei locali di Milano e a cantare come corista con affermati artisti del calibro di Eros Ramazzotti, Rossana Casale e Ivana Spagna fino a pubblicare il suo primo CD nel 1994 (in studio).
Non aggiungo altro su Alex, solo un ringraziamento per tutte le emozioni che riesce ancora a darci.

venerdì 22 luglio 2016

15 ANNI


Buongiorno amici di Radio Poggiolo

Ormai le mie ferie stanno finendo, il compleanno di mia figlia mi ha fatto ricordare una cosa del passato, una canzone di radio poggiolo.

Era il 1976 avevo solo 8 anni, cosa poteva interessarmi di questa canzone? Infatti non sono io il protagonista di questo brano ma mia zia, la più piccola delle sorelle di mia madre, a dire il vero l'ultima figlia dei miei nonni. Aveva solo qualche anno più di me, ma si sa, le bambine crescono in fretta, me ne sto accorgendo proprio oggi mentre guardo la mia soffiare sulle candeline. 

Angela era una bambina, pardon, ragazzina molto vivace, ribelle, elettrica, altruista e soprattutto gentile con i nipotini di 8 anni sempre tra i piedi.
In teoria abitavo al piano di sopra, in pratica vivevo in casa dei miei nonni ... contrariamente a mia sorella e alle sue ormai "grandi" amiche, lei non mi respingeva sulla porta, anzi mi rendeva partecipe della sua vita. 
Ogni vestito che provava, ogni paio di scarpe che "incignava" io ero li a fare da giudice e spettatore. Non è che avessi molta voce in capitolo ma perlomeno mi coinvolgeva. 
Spesso mi "costringeva" ... ma in fondo che avevo mai da fare? Si, qualche gallina da inseguire, qualche topo da giustiziare, qualche sassolino da scagliare verso dei poveri passerotti travestiti da aquile ... insomma mi voleva bene ed io restavo li con lei fino a quando, pronta, non usciva correndo dalla porta per chissà quale misteriosa destinazione. Ed io rimanevo li, nella sua stanza a curiosare fra le sue cose. E proprio curiosando che notai questo disco. Era sopra una pila di altri dischi. La custodia era vuota, capii che il disco doveva essere naturalmente dentro quel "coso" strano a fianco. Vi ho già scritto che ero un bambino curioso? Come tutti certo, ma la mia curiosità per tutto ciò che fosse elettronico era maniacale. 
Dal quell'affare arancione infatti, notai che usciva uno spicchio di disco, un pezzo di vinile che diceva:- spingimi Paolino, spingimi ... e io spinsi naturalmente.
Ecco questa è la storia di "15 anni", la storia di una bambina che aveva fretta di crescere, la storia di una zia rivista negli occhi di mia figlia mentre soffia sulle candeline. 
Certo,caratteri diversi, tempi diversi, ma 15 anni sono una data fondamentale per tutti, sono il fiore che per la prima volta si apre al cielo, l'uccellino che cadendo dal nido apre le ali accorgendosi in quale parte del mondo deve volare. 
Devo essere sincero, la canzone in se stessa non mi fa impazzire, quello che la rende importante è il ricordo, del resto il tema della canzone stessa è rievocativo. 
Io ve la propongo, spero tanto che anche per voi sia cosi, spero tanto che ogni canzone che vi propongo vi faccia vivere per qualche minuto un episodio importante e felice del vostro passato.
Ciao a tutti da Paolino il curiosino! 
Ormai alla mia età dovrei smetterla di fare il cretino, ma vi assicuro che per me il passato ha un ruolo importante, rappresenta il ponte che mi ha fatto attraversare il fiume, il cavallo che mi permette di saltare i continui ostacoli che mi trovo continuamente davanti.


TITOLO: 15 anni
CANTANTE: I vicini di casa
ANNO: 1976
CASA DISCOGRAFICA: Dig.it
Note: Questo è un gruppo che nasce a Milano, come tanti altri gruppi di quel periodo, il pezzo fu originale e di discreto successo ma purtroppo negli anni successivi non riuscirono a produrre nulla di rilevante.
Infatti si sciolsero nel 1980 dopo aver inciso una canzone dal titolo "Amore nascosto" scritta da uno sconosciutissimo Adelmo Fornaciari.








sabato 16 luglio 2016

Roads

Buongiorno amici di Radio Poggiolo ... 
Oggi non vi racconto nulla del mio passato, oggi vi racconto un po di presente. Questo brano che vi propongo mi ha fatto da colonna sonora nel breve tratto che separa casa mia al luogo di lavoro.
La notte in estate tarda ad arrivare, ma il chiarore confuso del cielo e le continue notizie di morte che provengono dall'Europa rendono il mio viaggio malinconico e triste.
Mi pongo mille domande: indosso una divisa che non servirà a proteggere il mondo, sicuramente non servirà neppure a proteggere me.... accelero ... accelero fino a quando la mia attenzione si concentra sulle prime note di questa canzone.

Oh, can't anybody see,
We've got a war to fight,

Oh, nessuno riesce a vedere,
Abbiamo una guerra da combattere,

Sono sempre più confuso, come il testo di questa canzone, odio e amore combattono ferocemente dentro la mia testa, ormai tutti i miei schemi sono saltati, ho perso il filo della mia razionalità. 
Si può sicuramente dire che la mia anima naviga a vista. 
Mi sento un capitano senza equipaggio, un pilota senza volante ... l'insoddisfazione di chi mi circonda batte insistentemente sul chiodo piantato ormai sul guscio della mia corazza. 
Avrei voluto essere felice, avrei voluto contribuire a migliorare il mio giardino ... ma mi trovo di fronte ad una fitta e immensa foresta con in mano un secchiello di plastica rosso e una paletta verde pisello con un angolo rotto.

Questo brano per me non è molto comprensibile, quello che riesco a capire si confonde con le prime luci della notte, non vi scriverò la traduzione perché per me è più importante il suono della sua voce e della sua musica.
Il brano è finito e solo adesso apprendo che in Turchia c'è stato un "colpo di stato" ... bene; proseguiamo, pensiamo al bigliettino arancione e che a breve arriverà sul conto il mio stipendio. 
Ho troppe cose da pagare per preoccuparmi della III guerra mondiale!

Arrivato in Centrale troppo presto, mi appoggio di schiena sul muretto e inizio a sfogliare i Social ... pochi secondi e ho subito la nausea, non riesco più a sopportare nulla: cani, gatti, porcellini che fanno il bagno in piscina ... bambini uccisi stesi a terra in una pozza di sangue, vecchietti presi a calci e pugni, extracomunitari che si lamentano del cibo, saluto romano, pugno chiuso alzato tra una primo piano di un'orchidea in fiore e una torta appena sfornata e ancora ... politici con facce stupide, neppure degne di essere scritturate in un circo di V categoria. 
Chiudo ... basta ... sono veramente esausto, mi accorgo sempre di più di essere diventato intollerante nei riguardi di questa "normalità quotidiana" che di normale non ha veramente nulla! 
Concludo dicendo che in questo momento vorrei essere altrove, lontano .. in qualunque posto, non m'importa dove ... l'importante che sia fuori dalla mia testa.

Buon ascolto a tutti 
Paolo







TITOLO: Roads
CANTANTE: Portishead
ANNO: 1994
ALBUM: Dummy
CASA DISCOGRAFICA: Go! Discs / London
GENERE: Trip Hop
Genere musicale molto utilizzato negli anni novanta per colonne sonore di film.