venerdì 16 dicembre 2016

Un giorno credi


Ci sono dei momenti che persino scrivere mi costa fatica, ci sono momenti che mi vedo "già vecchio e cadente" dove, ogni volta che mi sveglio, mi sento veramente distrutto . 

"Un giorno credo di essere giusto" .. ma è solo un giorno, anzi un'ora o meglio un minuto ... continuo a ripartire da zero, ogni volta, in ogni situazione, riparto da zero ... ma il tempo passa e le cose non sembrano migliorare ... anzi. 
Questa canzone la propongo non solamente per una situazione attuale, ma per una serie di situazioni che mi accompagnano fin da ragazzo. Situazioni, episodi, incontri, scontri, fatti che accadono e continuano a sconvolgermi l'esistenza. Ormai ho imparato sulla mia pelle che non bisogna illudersi, se la mia vita doveva cambiare lo avrebbe già fatto molto tempo fa. Bisogna lottare, già! Questo dice la canzone, bisogna sperare ... questo dicono i poeti, quelli ottimisti. In questo momento vorrei solo sprofondare nel mio divano con una calda coperta sulle spalle, vorrei solo evitare l'umido e il freddo di questa notte. Vorrei solo evitare quella finestra rotta o quella luce accesa. Vorrei solo ritrovare il sollievo che da una carezza sulla testa. Ma sono già le 21.45 e quella divisa scura appesa alla parete mi toglie ogni illusione. Tra poco sarà sopra di me e si farà portare a spasso tra la nebbia delle tortuose strade della mia città. Non ne posso più, davvero, non ho più voglia di essere preso a schiaffi dalla sfortuna! Neppure fosse una bella donna. Sono testardo, questo è sicuro ... ma non so per quanto ancora mi potrò salvare, sto mettendo tutta la forza che ho nei miei fragili nervi .. ma caro Bennato ... come direbbe una tua collega: sono solo parole! Stupide parole, sapete quante ne ho dette di parole e quante me ne hanno dette? Molte persone mi hanno distrutto con le loro parole, dimenticandosi poi di averle addirittura pronunciate. Radio Poggiolo, Radio inutile con ascolti degni di un telegiornale di Emilio Fede. Ma infondo cosa importa ... non ho voglia di uscire stasera! Non ho voglia di nulla! 
Perché questo divano non mi mangia e mi fa sparire per sempre per riapparire in un mondo migliore, in un mondo che abbia un senso, una logica?
Niente da fare ... proprio non va. Queste frasi si confondono, i concetti si mischiano e io continuo a guardare e non vedere.

Bene ascoltatevi questa bellissima canzone e non pensateci, ognuno ha i suoi ...

Scusate se sono stato triste e depresso, ma oggi non è stata una bella giornata e questo mio farneticare mi aiuta a spurgare.


TITOLO: Un giorno credi
ANNO: 1974
ALBUM: Buoni e cattivi 
CASA DISCOGRAFICA: Dischi Ricordi 

NOTE: In questo LP questa canzone è l'unica a non essere scritta da Bennato ma da Patrizio Trampetti. 
In questo disco Bennato, invita i giovani di quel tempo e non solo a distinguere bene la differenza fra il bene e il male, tra i buoni e i cattivi. 
E ricordatevi che quando sentite in lontananza la trombetta della cavalleria non è detto che qualcuno stia arrivando per salvarvi .. io per sicurezza, vi suggerisco di nascondervi ad uscire ci sarà sempre tempo.










lunedì 17 ottobre 2016

La primavera

Buona sera amici di Radio Poggiolo.
Adesso è un po' di tempo che non scrivo, vi assicuro che vorrei farlo più spesso ma alle volte i pensieri, le parole, sono cosi veloci, cosi sfuggevoli che la mia mente non riesce a catturali. Un problema grosso è anche il tempo, poco e prezioso, talmente prezioso che spesso lo passo sdraiato sul divano con un braccio a penzolone. 
Detto questo, che sicuramente a voi importa poco, finalmente torno a raccontarvi una piccola storia di Poggiolo.
Da ragazzini, per intenderci 7/
8 anni, io e i miei amici ci radunavamo per giocare. I giochi del tempo erano quelli tipici degli anni settanta: biglie di vetro, tappini, arrampicate sugli alberi, caccia al topo, inseguimento al gatto ecc. ma dentro di noi oltre al lato primitivo, avevamo anche un piccolo lato artistico, nel dettaglio "teatrale".
Sotto casa i miei genitori avevano una piccola cantina, circa 20 mq , dove mio padre si dilettava indegnamente a produrre qualche fiasco di pessimo vino da tavola. Per farvi capire vi descriveró sinteticamente la stanza: 
Un angolo era occupato da due enormi "bancareggie" con intelaiatura antisismica in ferro e pianale rivestito da tavoloni scuri recuperati in qualche segheria della zona. Sopra di essa erano posizionate due enormi botti da vino. 
Sotto questa struttura mia madre archiviava in scatoloni di cartone sponsorizzato gli abiti in disuso suoi e di mio padre.
Che c'entrano in tutto questo? Direte voi.  
Centrano, credetemi, perché la fantasia dei bambini non ha bisogno si essere imboccata, perlomeno per la mia generazione. 
..prima di essere interrotto, vi stavo descrivendo cosa c'era sotto quelle "bancareggie" ... bene, oltre ai vestiti e alle decine di cianfrusaglie di ogni genere e provenienza vi era anche un oggetto molto strano, una cosa da mostrare subito ai miei piccoli amici. 
Una valigia in metallo e cartone grigia con un auto-parlante ovale sul fianco, dentro lo scatolone vi era anche una specie di astuccio in tessuto sfogliabile a libro con all'interno 2 dischi 45 giri per ogni pagina. Un'intera raccolta di "Vivaldi" del tipo: conoscere la musica o giù di lì.
Mia madre si faceva "appioppare" di tutto, da chiunque suonasse al nostro cancello. Avevamo Enciclopedie di vario tipo, quadri d'improbabili artisti, coperte, lenzuola, pentole da cucina ecc...  insomma una preda facile per chi si presentava con un po di parlantina. 
Naturalmente quelle cose "inutili" finivano tutte sotto la "bancareggia", compreso questi dischi e questa strana scatola.
Dopo aver radunato la truppa, ci sedemmo a cerchio tutti attorno all'oggetto misterioso e cominciammo a smontare, studiare ed esplorare quella "cosa" e per cercare di capire di cosa si trattasse esattamente ... mistero di breve durata. In poco tempo capimmo che si trattava di un giradischi e che sicuramente faceva parte del pacchetto "Vivaldi Forever". 
A cosa ci sarebbe potuto servire quel marchingegno culturale? 
- IDEA ! 
Esclamai.
-Perché non organizziamo delle scenette teatrali usando la musica come sotto fondo e i vestiti dei miei come costumi?
Qualcuno disse: 
- Bello! Ma cosa facciamo? e poi ogni spettacolo ha bisogno di un pubblico e un pubblico non si può chiamare tale se non paga un biglietto!
-Potremo invitare le miei cuginette e magari qualche loro amica... dai proviamo!
E cosi sotto le note del Maestro e sotto lo sguardo divertito delle mie cugine, ci improvvisammo attori teatrali, inventando dialoghi grotteschi e gag comiche, con sgambetti e spinte di vario genere. Certo il rischio di farci male c'era ma poco importava e poi cosa volete che succeda a dei ragazzini in una cantina?
Le mie cugine sembravano molto divertite, il prezzo del biglietto poi era simbolico, poche lire, anche se la loro nonna non era molto contenta e non perdeva mai l'occasione per irrompere in "teatro" sbraitando e inveendo contro la mia nuova compagnia teatrale ... le sue insinuazioni sulla nostra professionalità erano al limite della denuncia! Se avessimo avuto un buon avvocato magari potevamo anche richiedere i danni morali. Ma purtroppo nessuno di noi era laureato e neppure lo siamo diventati.
Io sono una semplice Guardia Giurata, Gianni è un bravo capo reparto in un'importante fabbrica toscana, Fabrizio un ottimo idraulico e Mauro un'eccellente venditore di cialde per caffè ... dimenticavo l'altro Fabrizio che adesso è diventato uno Chef e lavora in un ottimo ristorante fiorentino. Come vedete, nessun avvocato e comunque la povera Maria ormai non è più denunciabile di fronte agli uomini. Pace all'anima sua. 
Naturalmente quella raccolta di (adesso) preziosissimi dischi è andata perduta, sinceramente non ricordo neppure il brano o i brani che usavamo come colonna sonora ma visto che eravamo piccoli, fiori appena sbocciati, vi farò ascoltare La primavera "Allegro-Largo-Allegro" con Julia Fischer al violino; accompagnata da "Academy of St Martin in the Fields".
Uno spettacolo d'immagini e di suoni, mi raccomando non fatevi prendere dalla pigrizia ... ascoltatela fino in fondo, mi ringrazierete!

Ciao a tutti
spero di ritrovarvi presto su Radio Poggiolo.


Una foto ricordo dell'epoca ... a sinistra il mio amico Emilio ... eravamo e siamo tutt'oggi molto amici, anche se lui  voleva sempre stare in squadra con Enrico, perché era più bravo di me (diceva).

Ma delle partite di calcio sul polveroso cortide della mitica scuola elementare di Poggiolo vi parlerò in un'altra occasione.














https://www.youtube.com/watch?v=aFHPRi0ZeXE

lunedì 5 settembre 2016

Per te qualcosa ancora



Eccomi di nuovo, bentrovati amici di Radio Poggiolo,
Oggi vi racconto una piccola storia, attraverso questa canzone vi aprirò una piccola finestra negli anni novanta.
Fabrizio aveva da poco lasciato la sua vecchia casa di via Poggiolo e si era trasferito non troppo lontano, in via Sotto Ponte (due traverse più ad Ovest). 
In quel periodo si affacciarono i primi CD musicali, molte case discografiche stavano seguendo l'onda della nuova tecnologia digitale preannunciando l'inizio della fine del vecchio "vinile" (per fortuna oggi stiamo vivendo un favoloso ritorno del romantico LP). 
Mentre il lettore CD ormai aveva conquistato quasi tutte le case, in auto la nuova tecnologia stava tardando un "pochettino", quindi solo pochi eletti incominciavano ad avere il lettore dentro le loro lussuose e inaccessibili auto fiammanti. 
Per la povera gente come noi reggeva ancora temerario il mai domo " mangiacassette" (vedi foto). 
Era esattamente il dicembre del 1995 quando, probabilmente come regalo, Fabrizio mi mostrò il suo ultimo acquisto: un cofanetto dei Pooh composto da ben 6 CD ... PoohBook, oggi fuori produzione e praticamente introvabile ... prezzo di mercato attuale non inferiore ai 400 euro.
- e io ? Che ci dovrei fare con questi? 
- Devi registrarmeli ... ovviamente!
- 6 CD ? Poi i Pooh ... ma dai ... 
Inutile dirvi che una registrazione del genere avrebbe voluto dire ascoltare tutti i brani stando attento al minutaggio e a bilanciare bene i tempi delle cassette. Ci sarebbero volute 3 cassettine da 90" cad, il che implicava (come sempre) un lavoretto di fino.
Secondo i miei amici di Poggiolo, io ero l'unico che poteva fare quel tipo di lavoro in una certa maniera e pretendevano anche che scrivessi i titoli e la durata del brano di ogni singolo pezzo. 
Come potevo dire di no, non ho mai detto di no ad un amico, forse è per questo che dopo tutti questi anni li ho ancora attaccati alla pelle come un'abbronzatura che non svanisce mai. 
Armato di tanta pazienza iniziai la pratica, avevo una procedura standard per queste cose. Inserivo la cassetta sulla mia piastra JVC a led; inserivo il primo CD e poi mi sdraiavo sulla mia poltrona di traverso. con il collo piegato in un bracciolo e le gambe a penzoloni nell'altro cercando di non dormire.
Sinceramente non ero amante di questo gruppo, qualcosa da ragazzino avevo apprezzato, ma ormai erano ricordi, avevo altri gusti in quel periodo.. comunque lasciai che la musica facesse da sottofondo cercando di analizzare i testi e la tecnica musicale. 
Devo dire che molte canzoni erano pesanti da digerire, mentre altre furono sorprendentemente interessanti. In particolare questo brano che vi propongo oggi. 
Questi artisti, in molte loro canzoni, hanno la capacità non solo di farti ascoltare delle storie, ma di fartele immaginare, fino quasi a fartele vivere in prima persona, io li ho trovati molto cinematografici. Alcune delle loro canzoni come "Tanta voglia di lei; noi due nel mondo e nell'anima; Dammi solo un minuto ecc." tutte canzoni che la tua mente proietta sul muro come stupendi cortometraggi. 
Bene questo brano è uno di questi, un brano poco trasmesso dalle radio, ma non per questo dimenticato, si tratta di "Per te qualcosa ancora" . La storia di un uomo che rivede dopo un anno la compagna che lo aveva lasciato ... insomma ascoltatela.

Nella foto il cofanetto, una cassetta tipo, una foto mia e di fabrizio dell'epoca.
Spero sia di vostro gradimento
Ciao







TITOLO: Per te qualcosa ancora
GRUPPO: Pooh
ANNO: 1974
CASA DISCOGRAFICA: CBS
NOTE: disco singolo 45" - sul retro E vorrei.









https://www.youtube.com/watch?v=EkPWg6OnC7g

lunedì 8 agosto 2016

Qualcuno mi renda l'anima

Bentrovati amici a Radio Poggiolo!
Il brano che vi propongo oggi è molto profondo e dalle mille sfaccettature, anche se questo racconto introduttivo è naturalmente in chiave ironico-nostalgico:
La calda giornata di oggi mi fa tornare alla mia adolescenza vissuta in via Poggiolo, alle infinite giornate d'estate passate al Pontile di Marina di Massa con il mio amico Enrico Vita.
Enrico è il cosiddetto "amico d'infanzia", abitava in via Sotto Poggiolo e avevamo fatto la scuola elementare assieme, poi per un periodo abbiamo giocato anche nella stessa squadra "La Stazionese" solo che lui era leggermente più forte di me e quindi le nostre carriere hanno preso strade diverse .. non mi fate dilagare in cose fuori tema ... riprendiamo il filo! 
Per motivi logistici, passavo a prenderlo a casa, non avendo 2 biciclette uno di noi si posizionava dietro. in piedi. appoggiando le mani sulle spalle del guidatore e sfrecciavamo verso il mare ... bello pedalare in discesa vero? Che belli eravamo, pieni di capelli e voglia continua di cazzeggiare sognando di culi e di seni da esplorare. 
Tra un tuffo e l'altro dal cornicione del Pontile e appostamenti strategici in spiaggia .. arrivava sera. 
Brutta la salita in 2 su una sgangherata "graziella" vero? Pazienza, il tempo di una doccia, una cena veloce e via di nuovo in quel di "Sotto Poggiolo" davanti alla casa di Enrico.
Destinazione? .... Pontile naturalmente, lo scopo era raccogliere i frutti del lavoro del giorno ... 
Passeggiavamo senza tregua cercando di individuare ragazze carine che potessero condividere con noi il tormentato periodo "ormonale"... anche solo per poche ore o per pochi giorni... "sperimentavamo"... il verbo preferito del nostro tempo: sperimentare. 
La canzone? Certo .. ci stavo arrivando. In quel periodo ero certificato "Sorcino DOP" sapevo i testi a memoria di molte canzoni, ma una in particolare veniva usata da me come arma "destabilizzante" , cioè mentre passeggiavo tranquillamente, capitava di trovarmi faccia a faccio con ragazze scelte a caso a recitare o cantare alcuni versi di questa canzone. 
La tattica: quando riuscivo a catturare l'attenzione della "vittima" la guadavo negli occhi e pronunciavo ad alta voce: 
...
Qualcuno Con un sorriso addosso,
Mi dice, giochiamo insieme dai.
Ti compro, un aquilone rosso,
Se lo vuoi!
...
e cosi, ragazza dopo ragazza, frase dopo frase, mi facevo tutto il repertorio di Renato Zero ... mi piaceva spiazzare la gente, non ho mai sposato la tattica tradizionale ... infatti, rispetto ai miei coetanei, non ho raccolsi molti frutti.
Una ragazza Belga, non capiva nulla di quel che dicevo ... ma rideva, alla sua amica ripeteva che ero simpatico, talmente simpatico che si è innamorata di un altro. Strana la vita vero? 
Tutto qua, ne approfitto per salutare il mio carissimo amico Enrico Vita ... come vedi il passato non si cancella ... MAI !
Avrete capito che la canzone in questione è 
"Qualcuno mi renda l'anima" di Renato Zero.
Nel bellissimo video la versione live. Nella foto un momento di quell'estate e scusate se ho trattato questo pezzo molto impegnato e se vogliamo drammatico per un racconto spensierato, ma come si diceva in questi casi: - lasciamoli fa, son ragazzi ...


Buon ascolto 
Paolo






TITOLO: Qualcuno mi renda l'anima
ALBUM: Invenzioni
ANNO: 1974
CASA DISCOGRAFICA: RCA Italiana
NOTE: Il brano tratta della violenza sui minori, malgrado il successo di vendite, le radio di quel tempo facevano fatica a trasmetterlo, il tema e il testo sono molto forti per un ascolto leggero e non dimentichiamoci che si trattava del 1974. 
Il successo vero e proprio arriverà con l'album successivo, ma grazie ad "invenzione" Renato entro nel mito sfondando la porta d'ingresso.





sabato 30 luglio 2016

La lettera

Buonasera amici,
spesso le più belle canzoni della mia vita l'ho scoperte per caso, ascoltando distrattamente la radio o lasciando che la puntina del giradischi arrivasse al capolinea di un LP semisconosciuto. Bene, è stato cosi anche per questa canzone. Distratto nel fare altre cose mi è arrivato all'orecchio lo stesso rumore che faceva un tempo la punta del pennino intrisa d'inchiostro sulla carta opaca e porosa di una "lettera" importante... già, importante, perché un tempo tutte le lettere erano importanti. Scrivere era un rito, ogni passaggio era un'emozione e si divideva in più fasi: 1. Il pensiero che si trasforma 2. la scelta della carta da lettera 3. la scelta della penna e del colore dell'inchiostro 4. la scelta di una stanza; di una scrivania; di un posto riservato lontano da curiosi e da occhi indiscreti ... perché quando scrivi d'amore devi essere solo, e le tue parole devono vedere solo il fioco lumino di una candela in modo da non perdersi dietro ad altre false luci. 5. lasciare che la punta della penna scivoli via senza esitazione giocando tra le righe con capriole fantastiche e parabole vorticose, con improvvise impennate ed altrettante picchiate verso un punto deciso, termine del vostro dire. 6. Annusare le parole, l'inchiostro e la carta, perché saranno quelli gli odori che sentirà il mittente del tuo messaggio. 7. la chiusura della busta, bagnando la linguetta con qualche goccia di saliva accompagnata dalla brezza del tuo emozionato respiro. 8. scegliere il giorno e il posto dove imbucarla 9. attendere con infinita pazienza l'arrivo della sperata risposta

Questa era una LETTERA, fate voi ora il paragone con un email o peggio con un messaggio whatsapp ... questa velocità toglie il piacere dell'attesa. L'eccessiva eiaculazione del piacere toglie tutto ciò che c'è tra l'inizio e la fine di un'emozione. 
Detto questo non rimane che ascoltare la canzone, non ho trovato il video originale, quindi vi consiglio di ascoltarlo ad occhi chiusi e immaginare di essere seduti davanti alla vostra piccola scrivani appena illuminata da una fioca candela.

Buon ascolto e a presto

Paolo




TITOLO: La lettera
CANTANTE: Alex Baroni
ANNO: 2007
ALBUM: Fuerimetrica (2a edizione)
CASA EDITRICE: DDD
NOTE: L'album è stato inciso nel 1994, solo nel 2007 è stata aggiunta questa canzone inedita.
Alex Baroni, laureato in Chimica, negli anni novanta oltre ad insegnare la sua materia inizia a suonare nei locali di Milano e a cantare come corista con affermati artisti del calibro di Eros Ramazzotti, Rossana Casale e Ivana Spagna fino a pubblicare il suo primo CD nel 1994 (in studio).
Non aggiungo altro su Alex, solo un ringraziamento per tutte le emozioni che riesce ancora a darci.

venerdì 22 luglio 2016

15 ANNI


Buongiorno amici di Radio Poggiolo

Ormai le mie ferie stanno finendo, il compleanno di mia figlia mi ha fatto ricordare una cosa del passato, una canzone di radio poggiolo.

Era il 1976 avevo solo 8 anni, cosa poteva interessarmi di questa canzone? Infatti non sono io il protagonista di questo brano ma mia zia, la più piccola delle sorelle di mia madre, a dire il vero l'ultima figlia dei miei nonni. Aveva solo qualche anno più di me, ma si sa, le bambine crescono in fretta, me ne sto accorgendo proprio oggi mentre guardo la mia soffiare sulle candeline. 

Angela era una bambina, pardon, ragazzina molto vivace, ribelle, elettrica, altruista e soprattutto gentile con i nipotini di 8 anni sempre tra i piedi.
In teoria abitavo al piano di sopra, in pratica vivevo in casa dei miei nonni ... contrariamente a mia sorella e alle sue ormai "grandi" amiche, lei non mi respingeva sulla porta, anzi mi rendeva partecipe della sua vita. 
Ogni vestito che provava, ogni paio di scarpe che "incignava" io ero li a fare da giudice e spettatore. Non è che avessi molta voce in capitolo ma perlomeno mi coinvolgeva. 
Spesso mi "costringeva" ... ma in fondo che avevo mai da fare? Si, qualche gallina da inseguire, qualche topo da giustiziare, qualche sassolino da scagliare verso dei poveri passerotti travestiti da aquile ... insomma mi voleva bene ed io restavo li con lei fino a quando, pronta, non usciva correndo dalla porta per chissà quale misteriosa destinazione. Ed io rimanevo li, nella sua stanza a curiosare fra le sue cose. E proprio curiosando che notai questo disco. Era sopra una pila di altri dischi. La custodia era vuota, capii che il disco doveva essere naturalmente dentro quel "coso" strano a fianco. Vi ho già scritto che ero un bambino curioso? Come tutti certo, ma la mia curiosità per tutto ciò che fosse elettronico era maniacale. 
Dal quell'affare arancione infatti, notai che usciva uno spicchio di disco, un pezzo di vinile che diceva:- spingimi Paolino, spingimi ... e io spinsi naturalmente.
Ecco questa è la storia di "15 anni", la storia di una bambina che aveva fretta di crescere, la storia di una zia rivista negli occhi di mia figlia mentre soffia sulle candeline. 
Certo,caratteri diversi, tempi diversi, ma 15 anni sono una data fondamentale per tutti, sono il fiore che per la prima volta si apre al cielo, l'uccellino che cadendo dal nido apre le ali accorgendosi in quale parte del mondo deve volare. 
Devo essere sincero, la canzone in se stessa non mi fa impazzire, quello che la rende importante è il ricordo, del resto il tema della canzone stessa è rievocativo. 
Io ve la propongo, spero tanto che anche per voi sia cosi, spero tanto che ogni canzone che vi propongo vi faccia vivere per qualche minuto un episodio importante e felice del vostro passato.
Ciao a tutti da Paolino il curiosino! 
Ormai alla mia età dovrei smetterla di fare il cretino, ma vi assicuro che per me il passato ha un ruolo importante, rappresenta il ponte che mi ha fatto attraversare il fiume, il cavallo che mi permette di saltare i continui ostacoli che mi trovo continuamente davanti.


TITOLO: 15 anni
CANTANTE: I vicini di casa
ANNO: 1976
CASA DISCOGRAFICA: Dig.it
Note: Questo è un gruppo che nasce a Milano, come tanti altri gruppi di quel periodo, il pezzo fu originale e di discreto successo ma purtroppo negli anni successivi non riuscirono a produrre nulla di rilevante.
Infatti si sciolsero nel 1980 dopo aver inciso una canzone dal titolo "Amore nascosto" scritta da uno sconosciutissimo Adelmo Fornaciari.








sabato 16 luglio 2016

Roads

Buongiorno amici di Radio Poggiolo ... 
Oggi non vi racconto nulla del mio passato, oggi vi racconto un po di presente. Questo brano che vi propongo mi ha fatto da colonna sonora nel breve tratto che separa casa mia al luogo di lavoro.
La notte in estate tarda ad arrivare, ma il chiarore confuso del cielo e le continue notizie di morte che provengono dall'Europa rendono il mio viaggio malinconico e triste.
Mi pongo mille domande: indosso una divisa che non servirà a proteggere il mondo, sicuramente non servirà neppure a proteggere me.... accelero ... accelero fino a quando la mia attenzione si concentra sulle prime note di questa canzone.

Oh, can't anybody see,
We've got a war to fight,

Oh, nessuno riesce a vedere,
Abbiamo una guerra da combattere,

Sono sempre più confuso, come il testo di questa canzone, odio e amore combattono ferocemente dentro la mia testa, ormai tutti i miei schemi sono saltati, ho perso il filo della mia razionalità. 
Si può sicuramente dire che la mia anima naviga a vista. 
Mi sento un capitano senza equipaggio, un pilota senza volante ... l'insoddisfazione di chi mi circonda batte insistentemente sul chiodo piantato ormai sul guscio della mia corazza. 
Avrei voluto essere felice, avrei voluto contribuire a migliorare il mio giardino ... ma mi trovo di fronte ad una fitta e immensa foresta con in mano un secchiello di plastica rosso e una paletta verde pisello con un angolo rotto.

Questo brano per me non è molto comprensibile, quello che riesco a capire si confonde con le prime luci della notte, non vi scriverò la traduzione perché per me è più importante il suono della sua voce e della sua musica.
Il brano è finito e solo adesso apprendo che in Turchia c'è stato un "colpo di stato" ... bene; proseguiamo, pensiamo al bigliettino arancione e che a breve arriverà sul conto il mio stipendio. 
Ho troppe cose da pagare per preoccuparmi della III guerra mondiale!

Arrivato in Centrale troppo presto, mi appoggio di schiena sul muretto e inizio a sfogliare i Social ... pochi secondi e ho subito la nausea, non riesco più a sopportare nulla: cani, gatti, porcellini che fanno il bagno in piscina ... bambini uccisi stesi a terra in una pozza di sangue, vecchietti presi a calci e pugni, extracomunitari che si lamentano del cibo, saluto romano, pugno chiuso alzato tra una primo piano di un'orchidea in fiore e una torta appena sfornata e ancora ... politici con facce stupide, neppure degne di essere scritturate in un circo di V categoria. 
Chiudo ... basta ... sono veramente esausto, mi accorgo sempre di più di essere diventato intollerante nei riguardi di questa "normalità quotidiana" che di normale non ha veramente nulla! 
Concludo dicendo che in questo momento vorrei essere altrove, lontano .. in qualunque posto, non m'importa dove ... l'importante che sia fuori dalla mia testa.

Buon ascolto a tutti 
Paolo







TITOLO: Roads
CANTANTE: Portishead
ANNO: 1994
ALBUM: Dummy
CASA DISCOGRAFICA: Go! Discs / London
GENERE: Trip Hop
Genere musicale molto utilizzato negli anni novanta per colonne sonore di film.



lunedì 6 giugno 2016

Money For Nothing

Amici, amiche, uomini di fatica e non ... bentrovati su Radio Poggiolo.
Oggi voglio raccontarvi un'altra piccola storia.

Estate 1987, il mio futuro cognati si presenta a casa mia con una nuova auto, nuova... , discreto usato. Si trattava i una mitica Renault 4 color argento. Stupenda vettura, solo a vederla veniva voglia di viaggiare. Avevo preso da poco la patente, non avevo ancora una macchina mia, quindi quando vedevo una vettura nuova mi ci infilavo subito dentro.

Mio cognato all'epoca faceva l'elettrauto, aggiungerei anche di un certo livello, di conseguenza nelle sue auto un buon impianto stereo non mancava mai, ma quello che vidi montato sotto il manubrio di quella mitica R4 era davvero una cosa fuori dal comune. Avete presente un impianto HI-FI anni 80? Ok riducetelo, fino a portarlo a queste dimensioni: cm 15 x 20. Sintonizzatore, equalizzatore, mangiacassette, tutto ridotto al minimo, ma la cosa sbalorditiva era la potenza! Mi fece ascoltare un pezzo .. non ricordo cosa, ma vi assicuro che se si fosse tolto il freno a mano, la macchina avrebbe camminato da sola. INCREDIBILE! Ad ogni amico che veniva a casa facevo ascoltare un pezzetto di sound da fare invidia al "Tom Cat" (nota discoteca di Marina di Massa).
Avrei voluto farci un giro ... ma come? Era poco tempo che mia sorella frequentava il ragazzo e io ero cosi caruccio... come si dice: fatti amico il fratello e conquisti la sorella. 
A breve gli proposi di prestarmela .... la sorella? Ma che cavolo dite? La R4 ! Io, Emilio, Giacomo e Mimmo avevamo un piano:
Gita al Pasquilio, dove potevamo sprigionare il suono senza limiti.
Ragazzi ... è fatta! Mio cognato ha accettato, per lui il divano e mia sorella erano più invitanti di un'uscita fuori porta. 
-E vaiii ... finalmente partiamo. Accendi, accendi Paolo! 
Mi ripeteva Emilio impaziente.
-Aspetta un attimo, usciamo almeno dal raggio di ascolto. 
-Ho portato una cassetta, mettila e passiamo dal centro!
-Di cosa si tratta?
-The Cure! The Head on the Door, mettiamo subito il pezzo "close to me" facciamolo sentire a tutta Massa ti prego.
Mimmo era disperato, Giacomo non commentava, si limitava a fare un sorrisino, tipico di che fa il coraggioso sulle montagne Russe prima della discesa!
-E Cure siano! 
Un delirio completo, una specie di estasi musicale ... ma il brano che voglio proporvi non è questo, anche se sarei tentato ... ma si vi metterò solo il link... adesso però proseguiamo con il viaggio:
Finalmente e per la gioia del tradizionalista nostalgico Mimmo, cominciammo la salita per Santa Croce (700 mt LM). 
Finiìestrini aperti e musica a "palla" arrivammo fino in cima alla piazzetta dove fermammo l'auto; lì decisi di giocare il Jolly!
-Ragazzi, una breve pausa prima della mia canzone, togliamo the Cure, Albano e Pupo (scherzo) e ascoltiamo questo magnifico e suggestivo brano. 
Da buon DJ aspettai alcuni minuti, feci riposare i timpani e poi cercai la traccia giusta, cercai quell'unico pezzo che in quel momento avrei voluto sentire:
MONEY FOR NOTHING - Dire Straits 
Avete presente quando entrano le batterie? Dico, avete una vaga idea di quello che accadde quel giorno? Gli scoiattoli e tutti gli animali del bosco lasciarono le loro case per 12 anni. Solo adesso, piano piano, sono tornati a ripopolare il bosco di Montignoso.
Oggi, purtroppo, non riesco più ad ascoltare la musica ad alto volume, anzi mi provoca un leggero fastidio, ho perso l'abitudine, ho perso una cosa preziosa: l'immaturità, quella sana voglia di esagerare fedele compagna di tutti i giovani.
Nelle immagini l'album Brothers in Arms, la mitica R4 e noi alla chiesina dei Partigiani del Pasquilio.







TITOLO: Money For Nothing
GRUPPO: Dire Straits
ALBUM: Brothers in Arms
ANNO: 1985
CASA DISCOGRAFICA: Warner Bros. Records
NOTE: questo album con le oltre 30.000.000 di copie è in assoluto uno degli album più venduto nella storia della musica.
Primo album ad essere stampato anche nella versione CD altre al vinile. Insomma questo album ha reso i Dire Straits IMMORTALI.




come promesso vi metto anche il link dei CURE ma così senza impegno 

Ciao e buon ascolto !

venerdì 6 maggio 2016

Ti amo

Bentrovati amici di Radio Poggiolo,

finalmente oggi ritorno a raccontarvi una storiella del passato, molto passato.
Stiamo parlando dell'estate del 1978, avevo solo 10 anni e sinceramente non capivo un granché di musica, se è per questo neppure adesso mi ritengo un esperto, però come direbbero i poeti:
"La musica è come l'aria, anche se non la vedi fa parte di te è dentro di te".
In quel periodo i miei genitori amavano "scaricarmi" da mio zio Carlo, pochi giorni, credo mai più di due settimane. Così si sarebbero rilassati un po' ed io avrei avuto l'opportunità di socializzare meglio con i miei cuginetti. E' importante mantenere un certo rapporto con i cugini, con il passar del tempo alcuni si perdono ma altri possono diventare come fratelli.

Mio zio aveva una casa molto grande circondata da molto verde, nel suo orto svettavano grandi ciliegi, alberi che davano frutti enormi, noi da queste parti le chiamiamo "cirege dal boccon" tradotto sarebbe "ciliegia talmente grossa che per mangiarla bisogna avere una bocca grande".
Tutto attorno alla casa c'era un bel marciapiede rivestito da pezzi informi di granito rosso e rosa rigorosamente lucido ... pessima idea visto che bastavano due gocce di rugiada per ritrovarsi con il sedere per terra.

I cugini? Certo adesso arrivo a parlarvi di loro: Mio cugino Angelo era più grande di me, qualche anno, ma quando si è piccoli si sa, pochi anni fanno molta differenza ... mia cugina Laura Invece aveva la mia stessa età ma ahimè era una femmina, malgrado fosse una bambina simpatica e vivace, non avevamo molte cose in comune. a parte le incursioni nei boschi o i tuffi tra i "cavalloni" a Marinella.
Quando mi trovavo da loro il mio cuginone mi trattava sempre come il cagnolino più piccolo, la maggior parte del tempo lo passavo a "perdere"! Mi spiego maglio: qualsiasi gioco che facevamo, lui vinceva sempre. Giocavamo a soldatini e lui aveva sempre le armi più potenti; giocavamo a Ping Pong e lui mi bombardava di schiacciate e guai a fare qualche punto perché rischiavo di prendere anche la sua racchetta in fronte. Delle volte sbagliavo a posta pur di non litigare ..  capirai che fregava a me del Ping Pong .. a casa mia giocavo a Calcio. Lui doveva vincere anche a Monopoli, ho sempre avuto l'impressione che s'inventasse le regole a suo piacimento, un po' come stanno facendo i nostri attuali politici. Molto spesso mia cugina interveniva a mia difesa e inevitabilmente finivano per prendersi a capelli ..  tosta mia cugina vero?
Cosa c'entra tutto questo con Radio Poggiolo o con le canzoni? Ma dico, siete proprio un pubblico impaziente! Vedete, delle volte capitava che per un motivo o per l'altro i miei cugini mi lasciassero da solo e allora mi divertivo a girare per il terreno con un filo d'erba lunghissimo (non so come si chiama ... informatevi) in cerca di lucertoloni da far combattere tra loro. Non era difficile catturali, bastava fare un cappio all'estremità più sottile del filo d'erba e recarsi vicino ad un muro esposto al sole ...  va be questa fase ve la risparmio e passo subito al punto.

Girando qua e là ed osservando le case circostanti mi parve di scorgere una bellissima bambina dalla folta chioma bionda e piena di boccoli. Chissà cosa mi prese, chissà per quale motivo, da quel momento diventai una specie di attore, iniziai il mio spettacolo, tutto ciò che facevo e dicevo aveva un solo scopo: attirare l'attenzione della "principessa".
A dire la verità adesso non saprei dirvi con esattezza se davvero quella bambina ci fu e che aspetto avesse, sono passati quarant'anni, ma vi posso dire con esattezza quello che feci quel giorno:

No so perché e non provate a chiedermelo, m'iniziò a rimbombare nella testa una canzone, un tormentone che ascoltavo dappertutto, evidentemente era un brano molto orecchiabile per rimanere impresso nella mente di un bambino di dieci anni.
La canzone in questione era "ti amo" di Umberto tozzi, l'estate prima aveva vinto il Festivalbar e malgrado fosse trascorso un anno, la gente non smetteva di canticchiarla o di fischiettarla.
Conoscevo il testo a memoria. - Come? Direte voi... All'epoca quando c'erano questi eventi, in edicola uscivano dei libricini tascabili con dentro tutti i testi delle canzoni.
Il libricino in questione lo avevo notato sul comodino della camera da letto di mia sorella ed io ero un bambino curioso.
Ritornando a quel giorno feci una cosa strana, presi la bicicletta di mia cugina, una piccola "graziella nera" e incominciai a girare come un forsennato tutto attorno alla casa, sfidando quel "marciapiede maledetto" pedalando con tutte le mie forze. Ma la cosa stana era che, mentre mi accingevo a battere il record dell'ora su pista, iniziai a cantare... cantavo, cantavo e cantavo... aumentando di tono ed intensità ad ogni giro ... TI AMO TI ... AMO ! TI AMO ... TI AMO! E' UNA FARFALLA CHE MUORE SBATTENDO LE ALI .... L'AMORE CHE A LETTO SI FA' ..... ecc..
Incredibile ma vero, probabilmente cantavo al vento, ma non m'importava. Chissà quante imprecazioni mi sono preso, a quanti vecchietti ho distrutto la "pennichella" estiva!
Ma io cantavo per amore e nessuno avrebbe mai potuto fermarmi ... nessuno!
Tranne mio ZIO CARLO.
Purtroppo la sua Peugeot 304 mise il suo orribile muso davanti al cancello d'ingresso e quel simpatico di mio cugino scese subito al volo urlandomi:
- Oh Parolo! (cosi mi chiamava mio zio) vieni subito con me che ho voglia di sfidarti a Ping Pong!
Questa volta ti distruggo!
Pensai tra me e me: - e dov'è la novità? Non c'è più rispetto neppure per i cuori innamorati come il mio! Va be, anche stavolta lo farò vincere.

Signori questa è la mia storiella, lo so che non ho molto pubblico, d'altronde neppure quando facevo Radio Poggiolo ne avevo, vi ricordate? Fuori dalla mia finestra c'erano solo pochi amici e oggi voglio fare i nomi:
Fabrizio con suo Fratello Mauro; Gianni e Fabrizio N. Il resto del pubblico erano dissidenti, poche unità adulte per la Questura ... centinaia secondo la stampa.
Peccato ... io cerco di alzare un po' l'asticella di questi tristi e noiosi social, ma alla gente evidentemente interessa di più un bel Micio che bacia un Topolino o un Leone che slinguazza una gazzella ... così è la vita, così va il mondo oggi. I cani hanno smesso di fare BAU, i gatti di fare MIAO, le mucche di fare MU e l'uomo di fare l'uomo!

Pazienza
un grosso saluto e un forte abbraccio da ... me!
Nelle foto potete ammirare una splendida Graziella; la cover del 45 giri di Albero Tozzi e una piccola foto di me senza dente davanti e un esempio di libricino musicale del 1977 (foto web).





 TITOLO: ti amo
CANTANTE: Umberto Tozzi
ANNO: 1977
CASA DISCOGRAFICA: CBS
AUTORI: Tozzi e Bigazzi

Note: il brano "ti amo" oltre a spopolare in italia con ben 120.00 copie vendute, conquistò tutta l'europa arrivando a vendere in Francia ben 500.000 copie.
Nel 1977 vinse il Festivalbar (video) e la sua canzone fu poi ripresa da altri cantanti con discreto successo.