giovedì 4 febbraio 2016

Quale allegria

Buongiorno amici,
oggi non ho una storia da raccontarvi, non ho niente da dirvi. Mi limito a farvi ascoltare una canzone. Attenzione, non è una semplice canzone, del resto cerco sempre di frugare nella discoteca della mia memoria per trovare una musica che sia appiccicata al francobollo di un mio ricordo e questa è molto appiccicata. Sapete cosa vi dico? Faccio un saltino fuori, ma non fisicamente, con la mia mente ... vediamo cosa succede: 
C'è confusione in centro, il carnevale è già iniziato. Sono vestito da DJ Pierrot, un DJ senza allegria. Credo di essere arrivato tardi, una striscia filante è appena caduta a terra in questa piazza ormai vuota. 
Anche l'ultimo bambino urlante se ne sta andando tirato a forza dal braccio teso di una mamma col pensiero ormai già ai fornelli. 
Odio il carnevale! Odio il dovermi divertire per forza, odio mascherare la mia faccia cercando di apparire ciò che non sono.
Non ha più senso che io stia qui, allora metto le mie mani in tasca e con opposta direzione mi dirigo verso casa. Quella casa dove mia madre giace sdraiata a fissare la Tv. Per fortuna che la sua mente ha preso un cammino solitario verso l'ignoto, dico finalmente perché stanno trasmettendo "uomini e donne"... perciò poverina è inconsapevole di tutto quello che le passa davanti. 
Mamma! Vorrei tanto che tra qualche minuto ti ricordassi che sono passato a trovarti, vorrei che le mie stupide battute ti lasciassero un soffio di ricordo ... vorrei che non mi ripetessi ogni 3 minuti che hai il portafoglio vuoto: - A che ti servono i soldi Ma? Lo sai che se esci da quella porta c'è il mondo reale? Un mondo strano, confuso, un mondo di luminosa follia. Questo stesso mondo che ti riempie di medicine non si rende conto che il malato è lui. Non ci sono più cani che pisciano sugli angoli delle strade, non ci sono più venditori di fiori, nessuno più ti sorride dietro un banco di frutta. 
Mamma, rimani dove sei, resta nel tuo mondo dove tuo figlio è ancora un ragazzino biondo pieno di riccioli che insegue una palla gialla; dove i tuoi cari sono intorno a te in un tavolo imbandito a sbucciare mandarini; dove tuo padre tiene in braccio tua figlia accarezzandole i lunghi capelli neri. Rimani nel tuo mondo Ma! Magari domani quando busserò di nuovo alla tua porta sarò contento di vedere lo stupore del tuo sguardo, lo stesso stupore di quel giorno all'arrivo dalla mia prima licenza militare!
Mamma, tu sei il mio specchio più bello perché quando ti guardo i tuoi occhi riflettono la parte migliore di me ... la mia infanzia! 
EhI ... NOOOO! Basta cosi, non volevo scrivere nulla, non volevo raccontare niente! Non posso fidarmi della mia mente, quando la faccio uscire da sola va sempre dove non dovrebbe andare. 
Scusate amici di Radio Poggiolo, vi prometto che la prossima volta che ci sentiamo scriverò una storia migliore.
Nella foto: io (con il mio inseparabile pallone giallo), mia mamma e mia sorella.

Ciao e buon ascolto
Paolo



TITOLO: Quale allegria
CANTANTE: Lucio Dalla
ANNO: 1977
ALBUM: com'è profondo il mare
CASA DISCOGRAFICA: RCA Italiana
NOTE: E' il primo disco dove Dalla è anche autore dei testi.
Tra i musicisti che hanno collaborato alla realizzazione dell'album compare anche un certo Rosalino Cellamare, volgarmente chiamato RON.




https://www.youtube.com/watch?v=y1UdAGcNAIg




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