visto che nessuno si fa vivo io vado avanti con un'altra storiella.
Io e i ragazzi di Poggiolo non abbiamo esplorato solo le discoteche della Versilia ma ci siamo inoltrati anche nella terra dei Liguri.
Il nostro obiettivo era la famosa Alhambra di Sarzana, per arrivarci usavamo il treno, mezzo più sicuro ed economico per quel periodo.
C'era solo un piccolo problema: la discoteca era diventata un centro di ritrovo per varie Tribù: Carrara, La Spezia e Massa.
Nessuna delle tre frazioni era compatibile fra loro e il clima si faceva subito caldo non appena si arrivava alla stazione. Era facile cadere in qualche rissa ancor prima di arrivare alla porta d'ingresso. Ma infondo questo pericolo rendeva tutto più stimolante.
L' Alhambra era una grande discoteca divisa in due piani, al piano superiore una grande sala rettangolare con due navate laterali che formavano due soppalchi percorribili dove potevi trovare comodi divanetti per intrattenerti con qualche amico. Il DJ si trovava in alto con vista sulla pista. Questa zona era la più tranquilla, i brani erano tutti commerciali ma nuovi. Mentre nella parte inferiore c'era il famoso Checco DJ ... un signore un po' attempato ma in gamba ... per veri intenditori. Certo, ogni tanto s'ingarbugliava con i "passaggi" e andava leggermente fuori "battuta" ma aveva una bella voce ed era soprattutto coinvolgente. In questa zona però si trovava un pubblico un po' particolare, diciamo che il più sano si faceva le "canne" ... quindi, almeno per il momento ci limitavamo a piccole visite.
La domenica che ricordo più volentieri fu quando riuscì, con tanta fatica, a conoscere una ragazzina di Spezia (La Spezia), ricordo il suo esile corpo, i suoi occhi neri in un viso ovale ricoperto da capelli neri tagliati a caschetto. Un'altra cosa ricordo: aveva le ballerine nere con due scaldamuscoli alle caviglie di colore bianco ... La mia storia terminò dopo qualche giorno quando provai a chiamarla al telefono; rispose sua madre "incazzata nera" che mi convinse gentilmente a non farmi più sentire!
Naturalmente c'è una canzone che mi ricorda quel periodo, una canzone che già dalle prime note scatenava il "putiferio" e tutti si precipitavano nella pista cantando e urlando come pazzi!
Il brano era "the final countdown" loro erano i mitici EUROPE.
Nella foto: io, Gianni e Mauro e la cover del DIsco.
La canzone fu scritta da Joey Tempest già nel 1982 usando una semplice sintonizzatore preso in prestito da un amico.
Adesso vi presento la Band:
Joey Tempest - voce
John Norum - chitarra
John Levén - basso
Mic Michaeli - tastiera
Ian Haugland - batteria
Joey Tempest - voce
John Norum - chitarra
John Levén - basso
Mic Michaeli - tastiera
Ian Haugland - batteria
Buon ascolto amici
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